Volontario della Protezione civile dal 1994, una lunga carriera tra emergenze e calamità naturali, il melegnanese Marco Nordio, ex insegnante di matematica ora in pensione, è fra i comunicatori e formatori della Protezione civile che sono stati premiati dalla Regione Lombardia per la loro attività d’informazione e sensibilizzazione, nell’ambito del programma "Io non rischio".
Il riconoscimento si riferisce, in particolare, a una recente attività nella scuola superiore Fiocchi di Lecco, dove il melegnanese ha contribuito a formare una ventina di ragazzi sui temi dei terremoti, delle esondazioni e degli incendi boschivi. Gli studenti sono quindi diventati essi stessi “ambasciatori“ della Protezione civile, trasferendo agli alunni di alcune scuole primarie le nozioni apprese dagli esperti. "Si è trattato di un modo per rendere i ragazzi partecipi, sensibilizzandoli a trasmettere ad altri studenti, ancorché più giovani, quanto imparato", osserva Nordio, che ha al suo attivo anche numerose lezioni nelle scuole elementari e medie, in particolare in quelle del Sud Milano. "Con la fascia di età dai 3 ai 13 anni trattiamo per lo più il tema degli incidenti domestici, con l’obiettivo di insegnare a prevenirli. L’interesse dei bambini per questi argomenti è notevole".
Nato e vissuto a Milano, "dopo il trasferimento a Melegnano mi sentivo un po’ come in esilio – ironizza Marco Nordio –. Poi ho deciso di seguire un corso per volontari di Protezione civile e ho scoperto che questa poteva anche essere l’occasione per intrecciare nuove amicizie". Da allora il suo impegno non è mai venuto meno. L’esperienza più dura? "È stata anche quella più toccante: il terremoto dell’Aquila nel 2009. Nel Sud Milano invece ricordo l’esondazione del Lambro, nel 2014".
Oltre a Nordio, sono stati premiati dalla Regione, nell’ambito dell’iniziativa "Io non rischio", Flavia Moro, Nunzio Fabio Maganuco, Nunzio Costanzo, Giuseppe Di Ciaula, Davide Luzzini, Mariangela Ascrizzi, Raffaele Magliulo, Serafino Pozzoli, Cecilia Calciolari e Iuri Valter De Tomasi.