
La protesta di venerdì 17. Stop a tutti i servizi pubblici
di Andrea Gianni
MILANO
I servizi pubblici di Milano si fermano venerdì 17 novembre, con uno sciopero dei dipendenti di Palazzo Marino che si interseca con l’astensione dal lavoro proclamata a livello nazionale dai sindacati del pubblico impiego, della scuola e dei trasporti di Cgil e Uil. Sindacati che stanno organizzando un doppio presidio a Milano: davanti a Palazzo Marino e alla sede della Regione Lombardia. I dipendenti del Comune scioperano nell’ambito di una lunga vertenza contro i tagli del personale (l’organico è arrivato al "minimo storico": poco più di 13mila dipendenti rispetto agli oltre 14mila del 2017) e su altre questioni aperte. Tagli che, secondo i sindacati, mettono a rischio la tenuta dei servizi per i cittadini. Per il 17 novembre è stata proclamata quindi da Fp Cgil, UilFpl, Csa e dalle Rsu l’astensione dal lavoro per tutti i settori: dalla polizia locale alle scuole comunali, dai tecnici agli amministrativi. Nella stessa giornata dovrebbe tenersi anche un presidio davanti a Palazzo Marino. "Vogliamo che il servizio pubblico – sintetizzano le sigle sindacali – continui ad essere di alto livello".
"Il 2 ottobre eravamo stati convocati dagli assessori al bilancio e al personale - spiega Giovanni Molisse, segretario della Fp Cgil di Milano - e ci era stato detto che entro una decina di giorni ci avrebbero riconvocati. Da allora sono passati 40 giorni", prosegue. La convocazione è arrivata solo lunedì sera, per domani, dopo che i sindacati hanno comunicato all’amministrazione l’indizione dello sciopero. Nella stessa data si fermeranno, per lo sciopero nazionale, anche scuola, trasporti e altri uffici pubblici. La manifestazione dei sindacati dovrebbe tenersi davanti a Palazzo Lombardia, in un orario diverso rispetto a quella dei dipendenti comunali. Le altre categorie, nelle regioni del Nord Italia, sciopereranno invece il 24 novembre, contro la legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali del Governo. Ieri si è riunita a Seriate (Bergamo), l’assemblea di Cgil e Uil, con i segretari generali lombardi Alessandro Pagano ed Enrico Vizza. "Il mondo del lavoro alza la testa", sottolinea Pagano. "La manovra – aggiunge Vizza – non tutela i lavoratori e non salvaguarda il potere d’acquisto dei salari".