La partita delle nomine, l’ipotesi. Piuri da due cariche a una sola per fare spazio a Fratelli d’Italia

Oggi il manager è ai vertici sia di Trenord che di FNM

Attualmente è amministratore delegato di Trenord e direttore generale di FNM Spa. Un doppio incarico che fa di Marco Piuri il playmaker del trasporto ferroviario lombardo, l’uomo-perno attorno al quale ruotano le scelte di un comparto critico della politica e del sistema regionale. Da qui gli onori, tra i quali una retribuzione che supera i 600mila euro annui. E gli oneri: non è semplice far girare al meglio i treni su una rete e con un a domanda quali quelle della Lombardia. Nelle prossime settimane, però, qualcosa potrebbe cambiare: Piuri potrebbe dover cedere una delle due cariche. Il condizionale resta d’obbligo ma lo scenario potrebbe prendere quota nell’ambito di una partita che per ora è solo all’inizio, quella delle nomine dei vertici delle società che gestiscono, per l’appunto, il trasporto ferroviario regionale. Piuri resta uomo stimato, se non stimatissimo, dal presidente della Regione, Attilio Fontana. E non è afffato semplice trovare manager che abbiano competenze ed esperienze tali in questo comparto da poterlo sostituire. Premesso e sottolineato questo, Fratelli d’Italia, ora primo partito in Lombardia, e Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti ritengono necessario un segnale di discontinuità nella gestione del trasporto ferroviario lombardo ma anche avere più voce in merito attraverso la responsabilizzazione di uomini di loro fiducia, anche a fronte di una conferma che pare scontata: quella di Andrea Gibelli, leghista di lungo corso, alla presidenza di FNM Spa. Da qui lo scenario di lasciare a Fratelli d’Italia una delle due cariche ora ricoperte da Piuri. Certo, va individuato un profilo, missione non semplice. Nelle scorse settimane si è fatto quello di Fulvio Caradonna, oggi presidente di Ferrovienord. Ma sarebbe sostenuto solo da una parte di FdI. Si è parlato anche di Christian Malangone, attuale direttore generale del Comune di Milano, che però – assicura chi lo ha sentito – ha seccamente smentito.

Giambattista Anastasio