
E il lascito dell’ex alunna Fabiano sosterrà per dieci anni studenti in difficoltà
"In un tempo segnato da polarizzazioni e incertezze economiche, siamo convinti che il talento e la motivazione dei giovani non debbano mai essere ostacolati dalla mancanza di mezzi finanziari", così la rettrice dell’università Cattolica Elena Beccalli spiega la manovra da oltre un milione e 700mila euro per coprire tutti gli studenti che hanno diritto alle borse di studio ma non risultano tra i beneficiari, integrando i fondi ministeriali e regionali. E con il lascito di una ex alunna della facoltà di Economia - Maria Teresa Fabiano - è stato creato un fondo (da due milioni e 250mila euro) che aiuterà l’ateneo in questa impresa per i prossimi dieci anni.
"Anche quest’anno il nostro ateneo rinnova un impegno concreto a favore del diritto allo studio, destinando risorse significative a tutti gli studenti idonei alle borse ma non beneficiari – spiega Beccalli –. Valorizzare le nuove generazioni significa investire nel futuro del Paese contribuendo alla costruzione di una società equa, solidale e sostenibile. L’Università Cattolica del Sacro Cuore, anche attraverso questi interventi, vuole essere accanto agli studenti che saranno i protagonisti della società di domani".
Crescono le richieste di aiuto nelle università milanesi, che finora sono intervenute con risorse proprie per rispondere a tutti gli aventi diritto e che si preparano al dopo Pnrr, quando verranno meno finanziamenti che quest’anno hanno dato un po’ di ossigeno in più. Negli otto atenei milanesi - complessivamente - il fabbisogno di borse di studio per l’anno accademico 2024-25 (al netto dei residui dell’anno precedente) ammonta a 126.337.938 euro. Regione Lombardia ha appena deliberato anche un aumento dell’importo delle borse, per l’adeguamento Istat del + 0,8%: ammonteranno quindi a 7.073 euro per gli studenti fuori sede, 4.134 euro per i pendolari e 2.950 per gli studenti in sede. Sono stati previsti incrementi anche per gli studenti con maggiori difficoltà economiche (+15%), con disabilità (+40%), iscritti a più corsi di laurea e per le studentesse iscritte alle lauree Stem (+20%). Con i fabbisogni e la delibera regionale alla mano, gli atenei cercano di fare quadrare i conti.
"A fronte della comunicazione di Regione Lombardia che le risorse complessive pubbliche (regionali, ministeriali e Pnrr) previste potranno finanziare circa l’89% del fabbisogno necessario per il riconoscimento delle borse di studio, l’ateneo ha scelto di garantire l’erogazione del 100% delle borse di studio", spiegano dalla Cattolica. Sono stati sostenuti così 350 studenti in difficoltà economiche e meritevoli che rischiavano di restare scoperti (il 58% studia nella sede di Milano). In Cattolica quest’anno sono arrivate 4.366 domande; 3.096 sono risultate idonee. "Dal 2011 a oggi - spiegano dall’università di Largo Gemelli -, in considerazione del perdurare delle difficoltà degli studenti e con l’intenzione di lasciare aperta la possibilità di studio agli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi economici, l’ateneo ha investito oltre 23.200.000 euro con risorse proprie per sostenere ogni anno tutti gli studenti idonei non beneficiari. A partire da quest’anno, verranno destinate a questo scopo anche le risorse del Fondo Maria Teresa Fabiano". A questo si aggiungono i bandi aperti dall’ente per il diritto allo studio - EduCatt - in sinergia con Università Cattolica e l’Istituto Toniolo. Tra le iniziative, sono state erogate cento borse di studio Start (per neodiplomati) e Run (neolaureati di primo livello) e 115 Premi di studio; il Fondo Santambrogio ha sostenuto 45 studentesse. E sono una cinquantina ogni anno gli studenti impiegati a tempo determinato nelle strutture di ristorazione, nel settore librario e nelle portinerie dell’ateneo col progetto Studentwork.