Ruben
Razzante*
Le sinergie pubblico-privato possono dare frutti particolarmente ragguardevoli sul terreno dell’innovazione. Le Piccole e medie imprese (Pmi), grazie agli incentivi pubblici, hanno la chance preziosissima di crescere in ricerca e sperimentazione, innovando i processi produttivi e migliorando la qualità del lavoro. Regione Lombardia sta puntando in maniera convinta su questo, come dimostra la delibera “Ricerca&Innova - secondo bando attuativo“ approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Innovazione, Ricerca e Università, Alessandro Fermi, con il concerto dell’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi. La delibera prevede uno stanziamento di 27,2 milioni di euro per accompagnare le piccole e medie imprese a sviluppare i propri progetti di ricerca e a sperimentare e adottare innovazioni di prodotto e di processo.
L’obiettivo è quello di favorire gli investimenti delle Pmi in ricerca industriale e sviluppo sperimentale, coniugando l’apertura all’innovazione digitale e la sostenibilità dei processi produttivi. In questo modo si punta a mantenere e migliorare la competitività del tessuto imprenditoriale lombardo. Tutti i progetti che superano l’istruttoria formale saranno valutati nel merito, sulla base di criteri tecnici ed economico-finanziari, entro 180 giorni. Con questa scelta Regione Lombardia scommette sulla qualità, con l’obiettivo di selezionare e finanziare solo i progetti migliori. Per la prima volta, inoltre, viene inserito uno specifico criterio di valutazione dedicato alle ricadute ambientali del progetto. Vengono poi confermate le premialità riservate alla sostenibilità ambientale, alla presenza di giovani e donne nella compagine societaria e all’appartenenza ai cluster tecnologici lombardi. I progetti presentati devono avere un valore minimo di 80.000 euro e prevedere una durata massima di 18 mesi.
*Docente di Dirittodell’informazioneall’Università Cattolica