MONICA AUTUNNO
Cronaca

La famiglia di Inna torna in Ucraina: "Ma il legame non si spezzerà mai"

Commozione e promesse di rivedersi presto a Cassina dopo oltre un anno e mezzo di amicizia

La famiglia di Inna torna in Ucraina: "Ma il legame non si spezzerà mai"

La famiglia di Inna torna in Ucraina: "Ma il legame non si spezzerà mai"

Erano arrivati in pullman nel marzo dell’anno scorso, terrorizzati, addolorati e stanchi, lacerati dalla separazione dai propri cari. Queste sono giornate di ritorno per gli ultimi ucraini ospiti per anno e mezzo della comunità pastorale Maria Madre della Chiesa: mamma Inna, ucraina 45enne, e i suoi cinque ragazzi: Sonya, Sasha, Serghiy, Lena e Bogdan. In loro onore l’altra sera un ultimo ritrovo in parrocchia, l’abbraccio della comunità e, per il Comune, il saluto del sindaco Elisa Balconi: "Abbiamo augurato loro ogni bene. Che il loro ritorno in patria sia sereno". Un lungo viaggio a ritroso iniziato, a dire il vero, in modo un po’ sfortunato: un incidente tra Bergamo e Brescia ha tenuto bloccata la famiglia per alcune ore. L’arrivo a Leopoli era previsto per la giornata di ieri.

Il pullman con a bordo Inna e i suoi ragazzi era arrivato a Cassina de Pecchi la sera del 14 marzo dell’anno scorso. Uno dei primi “grandi arrivi“ in Lombardia dopo lo scoppio del conflitto. A bordo 47 persone fra cui 34 orfani. Nelle settimane successive gli ospiti ucraini erano stati collocati in alcune parrocchie di Comuni della zona, mentre gli arrivi si moltiplicavano. Inna aveva lasciato in Ucraina sotto le bombe il marito e un figlio ventunenne. Per diciannove mesi la parrocchia cassinese e i volontari sono stati casa e famiglia. All’ombra di una tragedia, affetto e amicizie fiorite e un legame che non si spezza. "È ora di andare – hanno detto i ragazzi ucraini in partenza – ma un giorno torneremo qui". A mamma Inna una lettera-ricordo di tutta la comunità parrocchiale di don Massimo Donghi. "Sonya, Sasha, Serghiy, Lena, Bogdan e mamma Inna quella mattina del 14 marzo 2022 sono arrivati non solo nel nostro oratorio, nella nostra comunità: sono entrati nella nostra vita. Chi li ha conosciuti e ha condiviso esperienze intense come il campeggio, gli incontri del lunedì, le feste, i semplici pomeriggi in oratorio, sa bene che è sempre rimasto acceso e vivo in ognuno di loro il desiderio di ritornare in Ucraina. Dei 47 ucraini arrivati in pullman a Cassina alle 7,23 di quel lunedì e poi accolti in diverse comunità, tutti sono già ritornati in patria da mesi. Ora anche i nostri amici sono pronti a partire. Prima verso Lviv col pullman e poi in treno fino alla città di Sarny, nella regione di Rivne". Un ultimo ritrovo prima dell’addio: "Per condividere un grazie autentico e reciproco. Per farci raccontare i loro sogni, per raccontare loro le nostre emozioni. Grazie per aver condiviso un tratto di cammino, per esserci conosciuti e incontrati".