ANNA GIORGI
Cronaca

La centrale dei dossieraggi. Ora si muove anche il Copasir. La Russa: "Voglio i mandanti"

Il Comitato per la sicurezza chiede gli atti. Il presidente del Senato: allarme e disgusto. Spunta il nome della giudice Raineri, già capo di gabinetto di Virginia Raggi a Roma.

Il Comitato per la sicurezza chiede gli atti. Il presidente del Senato: allarme e disgusto. Spunta il nome della giudice Raineri, già capo di gabinetto di Virginia Raggi a Roma.

Il Comitato per la sicurezza chiede gli atti. Il presidente del Senato: allarme e disgusto. Spunta il nome della giudice Raineri, già capo di gabinetto di Virginia Raggi a Roma.

Il Copasir, la commissione parlamentare sui servizi segreti, ha chiesto di poter accedere agli atti dell’inchiesta di Milano sui dossieraggi, compatibilmente con il segreto istruttorio.

L’ipotesi è che il gruppo di cyber-spie di via Pattari 6, dove ha sede, a due passi del Duomo, la Equalize, al 95% del manager di Fiera Milano Enrico Pazzali, amministrata dall’ex super poliziotto Carmine Gallo, possa aver goduto, si legge nell’ordinanza, "di appoggi di alto livello, anche quello dei servizi segreti, italiani e stranieri". L’obiettivo è insomma quello di vederci chiaro, almeno per i profili che riguardano il coinvolgimento degli 007, come è stato già fatto con l’inchiesta di Perugia legata agli accessi alle banche dati del finanziere Pasquale Striano. Intanto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, facendo riferimento al dossieraggio commissionato su di lui e sui suoi figli si interroga su chi possano essere i mandanti. Secondo La Russa, Pazzali ha ricevuto una richiesta alla quale non poteva dire di "no".

"Su questa ipotesi incentro la mia attenzione – dice La Russa –. Credo che se Pazzali avesse potuto dire no a chi gli ha chiesto di dossierare me e i miei figli probabilmente avrebbe detto no. Voglio sapere a chi non ha potuto dire no perché è molto inquietante". Il presidente di Fondazione Fiera, da sempre vicino al centrodestra lombardo, in ottimi rapporti sia con FdI, sia con il governatore lombardo Attilio Fontana, in serata ha deciso di autosospendersi per concentrarsi sulla sua difesa legale. Scelta ponderata, ma ritenuta indispensabile ora che la Dda ha depositato formalmente il ricorso al Tribunale del Riesame per chiederne gli arresti domiciliari. Pazzali infatti, al momento risulta solo indagato, il gip Fabrizio Filice non ha, per lui, disposto la custodia cautelare. Ad avviso del giudice, infatti, (pur essendone proprietario, ndr): "non ha avuto alcun dominio sul funzionamento dell’organizzazione di Equalize".

Il ricorso depositato dai magistrati della Dda al Riesame chiede tredici misure cautelari in carcere, tra cui quella per Carmine Gallo e Nunzio Samuele Calamucci, oggi ai domiciliari, e gli arresti domiciliari per altri tre, tra cui Enrico Pazzali. Il Riesame, il cui esito potrebbe aversi già oggi ricalca nel contenuto quanto già scritto nella richiesta di arresti solo in parte accolta dal giudice Filice. Nella sostanza nulla di nuovo, quindi, solo la convinzione che la lettura del gip sia stata troppo "morbida" per la mole di indizi ritenuti tali da richiedere misure più severe.

D’altra parte in questa maxi-inchiesta sui dati rubati, Nunzio Samuele Calamucci, come emerso dagli atti, diceva che avrebbe avuto "a disposizione un hard disk contenente ottocentomila Sdi", ossia informazioni acquisite dalla banca dati delle forze dell’ordine.

Tra questa attività di dossieraggio illegale, uno sarebbe stato commissionato da Carla Romana Raineri, magistrato presidente della I sezione civile della Corte d’appello di Milano ed ex capo di gabinetto di Virginia Raggi in Campidoglio. Nelle 1.172 pagine di richiesta di applicazione di misure cautelari richiesta dalla procura, c’è anche un incontro avvenuto il 3 febbraio del 2023 nell’ufficio della giudice a palazzo di giustizia con l’ex poliziotto Carmine Gallo e Nunzio Samuele Calamucci; Raineri, secondo la procura, avrebbe chiesto "accertamenti bancari-finanziari sui conti di un familiare sospettato di frequentare una donna sposata a un immigrato". Aggiungendo: "Poi se volete intercettatelo pure abusivamente", da cui si potrebbe dedurre che la giudice conoscesse i metodi di lavoro della Equalize. La giudice, in una nota dello studio legale Grande Stevens, "manifesta la sua estraneità agli illeciti ai quali è stata accostata".