REDAZIONE MILANO

La benzina sul calzino inchioda Washi Laroo

C’è anche un calzino tra gli elementi che inchiodano il 26enne olandese Washi Laroo, autore materiale dell’incendio appiccato in uno...

C’è anche un calzino tra gli elementi che inchiodano il 26enne olandese Washi Laroo, autore materiale dell’incendio appiccato in uno...

C’è anche un calzino tra gli elementi che inchiodano il 26enne olandese Washi Laroo, autore materiale dell’incendio appiccato in uno...

C’è anche un calzino tra gli elementi che inchiodano il 26enne olandese Washi Laroo, autore materiale dell’incendio appiccato in uno showroom in via Cantoni che, il 12 settembre 2024, provocò la morte di tre ragazzi cinesi di 17, 18 e 24 anni. Dagli accertamenti irripetibili disposti dal pm Luigi Luzi, infatti, è emersa la presenza di tracce di benzina su quel calzino posto sotto sequestro che Laroo, come è emerso dalle telecamere, abbandonò in via Cantoni dopo l’incendio. Un calzino utilizzato, probabilmente, per maneggiare il liquido infiammabile.

Conclusi gli accertamenti irripetibili che hanno riguardato anche l’innesco (Laroo, detenuto nei Paesi Bassi, non ha nominato un consulente), la Procura chiederà il processo immediato per lui e per i mandanti, i cinesi Yijie Yao e Bing Zhou, entrambi in cella. Quest’ultimo ha chiesto al pm di essere interrogato. Nonostante le richieste inoltrate più volte tramite il ministero della Giustizia, le autorità olandesi si sono sempre rifiutate di consegnare temporaneamente all’Italia Laroo per sottoporlo agli accertamenti irripetibili: la motivazione alla base è che le carceri italiane risulterebbero "inumane". Accertamenti che, in ogni caso, sono stati svolti notificando gli atti a Laroo tramite un legale nominato in Italia.

Andrea Gianni