
Il furgone che lo scorso 1° agosto travolse il turista svizzero Stefan Ott
"Pensiamo che l’unico numero accettabile di morti sulla strada sia zero". Lo urlavano, lo scorso 12 dicembre, i cittadini radunati in viale Serra a un giorno di distanza dalla morte di Rocio Espinoza Romero, la donna di 34 anni peruviana, madre di due gemellini di un anno, uccisa da un tir il giorno prima mentre attraversava sulle strisce. Ma la scia di sangue sulle strade milanesi non si è fermata. Il rider di 44 anni pakistano travolto ieri sera da un’auto è la 27esima vittima del 2024. Allunga la lista di cui fanno parte pedoni, ciclisti, motociclisti ma anche automobilisti e monopattinisti che hanno perso la vita in incidenti in città. Un anno nero: in media, più di due morti al mese. Prima di lui era toccato a Ubaldina Humancusi Ventura, investita sulle strisce in via Lorenteggio venerdì 20 dicembre e deceduta dopo due giorni all’ospedale San Carlo. Cinquantaduenne peruviana, era in Italia da oltre 20 anni e abitava a Corsico con il marito e i due figli. La notte tra l’11 e il 12 dicembre è stata invece quella della morte di Diego Bertoni, trentenne schiantatosi in via Palmanova mentre era in sella alla sua moto: stava rientrando a casa, a Cimiano, insieme alla moglie – ferita in maniera non grave – dopo aver visto la partita del Milan a San Siro. Papà di due bambine, era calciatore nell’Asd Cassina Calcio.
A inaugurare la lista del 2024 è stato il ciclista 37enne Ivano Calzighetti, investito tra viale Umbria e via Pistrucci tra il 10 e l’11 gennaio. Altra vittima il quarantottenne Alessandro Brunello, preso in pieno da un furgone tra via Gioia e viale della Liberazione il 7 marzo. Ancora: Francesco Squarcia, di 20 anni, morto l’11 maggio, dopo aver perso il controllo della sua Honda SH. Tantissimi, i lutti. Come quello per Samuele Lunardi e Sara Capani, che erano sul Kymco Agility 125 guidato dal primo, finito fuori controllo in via Novara.
Impossibile ricordare tutti in queste poche righe ma non si può dimenticare la maglia nera del 1° agosto quando al pomeriggio un turista svizzero di 51 anni, Stefan Ott, è stato travolto da un furgone in via Boccaccio e, la sera, Jingcong Shu e Alfen Xu, marito e moglie cinesi di 58 e 59 anni, si sono schiantati contro la vetrina di un negozio in via Aleardi. Mentre il 12 ottobre ha perso la vita Alberto Rossi, pallanuotista ventenne, nello scontro con un autobus in via Dei Giardini. Il 22 ottobre è morto dopo 11 giorni di agonia Francesco Caputo, ciclista di 35 anni, che aveva sbattuto contro la portiera di una un’auto spalancata in via Soperga. Poi la tragica morte di Ramy Elgaml, diciannovenne, all’alba del 24 novembre: fatale lo schianto del TMax durante un inseguimento dei carabinieri per non aver rispettato l’alt.