Chi era Iuri Lapicus: l’infanzia povera in Moldavia, l’arrivo a Milano e l’incontro con Petrosyan

L'astro nascente della Mma era arrivato in Italia nel 2010: “Senza sacrificio non si ottengono risultati”

Iuri Lapicus (foto dal profilo Instagram di Giorgio Petrosyan)

Iuri Lapicus (foto dal profilo Instagram di Giorgio Petrosyan)

Milano – Era uno degli astri nascenti della Mma, la disciplina di combattimento con arti marziali miste, ma un terribile incidente in moto a Pogliano Milanese venerdì 17 marzo ha messo fine alla sua vita. Iuri Lapicus, 27 anni, è morto oggi all’ospedale di Niguarda dov’era ricoverato per le conseguenze dello schianto. Una morte che ha commosso tutto il mondo del Mma non solo in Italia. 

Le lacrime di Petrosyan

A cominciare da Giorgio Petrosyan, il lottatore italo-armeno mito della disciplina e più volte campione del mondo, nel cui team Iuri militava dal 2015. Sul suo account Instagram Petrosyan  ha ricordato Lapicus con una serie di foto in cui ritrae il giovane insieme a lui e vittorioso sul ring: “Voglio ricordarti così. Rip”.

La campagna moldava

Lapicus era nato nel 1995 a Gura Bicului, piccolo paese moldavo di 3mila abitanti, vicino al confine con l’Ucraina e a circa 60 chilometri dalla capitale Chisinau. La Moldavia era, ed è ancora adesso, una della nazioni più povere d’Europa. Negli anni 90 dovette affrontare una profonda crisi economica in seguito all’indipendenza dall’Urss arrivata nel 1991. 

I genitori di Iuri, che in Moldavia avevano un appezzamento di terreno e producevano vino, decisero così cambiare radicalmente vita e di trasferirsi in Italia nel 2010 per cercare un futuro migliore per i figli.

Catapultato a Milano

Dalla povera campagna moldava, il 15enne Iuri si ritrovò a Milano, catapultato in una realtà aliena, nella quale non capiva la lingua e non riusciva a legare con i coetanei. E come per tanti ragazzi “difficili” la salvezza arrivò dallo sport.

Judoka duro

Iuri in Moldavia praticava il judo fin dall'età di 9 anni: “Non c’erano certo le palestre che ci sono qui – ha ricordato in un’intervista – Non esisteva il tatami, ci si allenava sul parquet. Ricordo che si volava per aria e si atterrava sul duro del pavimento”. Un allenamento che lo ha temprato e ha anche segnato il suo stile di combattimento, votato fin da subito al grabbing, che consiste nel bloccare l’avversario a terra cercando di ottenerne la resa per sottomissione

La svolta in palestra

A Milano Lapicus si mise alla ricerca di una palestra dove continuare ad allenarsi ed è così che entrò in contatto con la Mma e decise di dedicarsi alla disciplina. Dopo poco incontrò anche Giorgio e Armen Petrosyan e il loro team: “Mi hanno aiutato molto in palestra e fuori – detto Lapicus a proposito dei suoi mentori –  Sono una famiglia per me. La più grande lezione che mi hanno trasmesso è che non importa quanti successi hai raggiunto, devi rimanere umile. Senza sacrifici e determinazione non avrai mai successo”.

Invincibile

Dal 2014, anno del suo debutto, ha ottenuto una serie impressionante di vittorie, tanto da conquistare un contratto da professionista con la One, la più importante organizzazione nell’ambito della Mma con sede a Singapore. 

Fino ad oggi Lapicus aveva disputato 16 incontri da professionista vincendone 14, e 13 dei quali al primo round. Aveva rimediato solo due sconfitte, nel 2020 contro Christian Lee e nel  2022 contro Zebaztiam Kadestam. 

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