
Roberto Vecchioni
Milano, 22 febbraio 2019 - Iulm diplomerà honoris causa col master in Arti del racconto Roberto Vecchioni: aveva già diplomato con lo stesso titolo Lucio Dalla (nel 2001) e laureato in Comunicazione Vasco Rossi (nel 2005). «È un eccezionale intellettuale italiano e milanese - spiega il rettore Gianni Canova - è stato professore di Latino e Greco al liceo Beccaria, continua a insegnare. Parte dalla tradizione classicista per parlare al presente, raccontando anche i fantasmi di tutti noi. Speriamo ci regali Luci a San Siro». Con il cantautore - che interpreterà la canzone L’Infinito - e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si aprirà giovedì il 50esimo anno di età dell’ateneo. La cerimonia darà il via ufficiale all’anniversario, con rassegne teatrali (calcheranno il palco di via Carlo Bo anche Ottavia Piccolo, Lella Costa e Giacomo Poretti) ed eventi che si inseguiranno fino ad ottobre, tutti gratuiti e aperti alla città, chiamati a riaccendere i riflettori anche sul quartiere della Barona. «L’università si propone come luogo di produzione culturale nelle periferie - sottolinea il rettore -, è strategico per Milano avere atenei nelle grandi periferie di Bicocca, Bovisa, Barona».
Il nuovo logo del cinquantesimo è stato affidato all’architetto Italo Lupi che curerà anche l’allestimento della mostra chiamata a raccontare il mezzo secolo della Iulm, nata nel ’68. «Rispetto alla tradizione dei loghi universitari, che si rifanno a un’araldica consolidata, abbiamo voluto qualcosa che uscisse dagli schemi - spiega Lupi -. Il nuovo logo ha una grafica contemporanea e insolita: è una “torre” invece che un bollo, con una serie verticale di 50 dischi che rendono fisicamente la dimensione dei numeri, la storia dell’ateneo». Sviluppo verticale a cui è contrapposto, alla base, il simbolo storico. Si riparte dalla storia, ma anche dal ruolo dell’università: nasce il Laboratorio delle idee guidato dal filosofo Mauro Ceruti. «La crisi delle università si deve a un eccesso di specializzazione - spiega - sono diventate sempre più professionalizzanti, tradendo quella che era la vera missione di fucina di idee, di interconnessione fra saperi. Iulm diventerà un’agorà». E la riflessione riparte da “La nostra Europa”. Con masterclass tenute da Massimo Cacciari, Valerio Onida, Liliana Segre. Il 50esimo si apre con una parola, “Denaro”.
A lanciarla è stato il rettore Gianni Canova, ogni anno ne sarà sviscerata una diversa attorno alla quale saranno realizzati mostre, eventi, produzioni teatrali, è nata anche una collaborazione con il Piccolo Teatro. «La parola dell’anno è stata scelta in sintonia col momento in cui viviamo – spiega Canova - e non è un caso se nell’ultimo Sanremo con “Soldi” di Mahmood e in passato con “Mille lire al mese” e “Money” anche le canzonette hanno raccontato il denaro». Oltre alle mostre “Il denaro nell’arte” e “L’arte nel denaro”, Canova lancia una sfida: «Nel nostro Paese siamo analfabeti economico-finanziari e analfabeti iconici. A contrastare quest’ultimo analfabetismo ho dedicato tutta una vita, adesso vorrei anche dare un contributo per abbattere il primo. Abbiamo pensato a moduli teatrali da esportare con Banca d’Italia per una formazione basica su economia e finanza. Tutte iniziative che coinvolgeranno docenti e studenti al di là di lezioni e della logica crediti e debiti che ha strozzato le università. Uno decide di partecipare perché ci crede fermamente».
Nell'attesa della cerimonia debutta oggi il primo test di ingresso per l’ateneo che conta 7mila matricole. Sono 600 i posti a disposizione. Per il primo anno è stata inserita una prova selettiva e nelle tre sezioni in programma da oggi a giugno sarà stilata una graduatoria. Questa mattina si metteranno alla prova 285 candidati per Relazioni pubbliche, 82 per Relazioni pubbliche in inglese e 266 per Comunicazione, media e pubblicità.