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Giardini di corso Indipendenza: giovedì l’intitolazione a Italo Pietra

Area verde dedicata al partigiano e storico direttore del Giorno di MASSIMILANO MINGOIA

Italo Pietra (terzo da sinistra) parla con Enrico Mattei (secondo da sinistra), fondatore del quotidiano Il Giorno

Milano, 2 aprile 2016 - «Giornalista e comandante partigiano 1911-1991». È questa la scritta che comparirà sulla lapide dei giardini di corso Indipendenza che tra meno di una settimana saranno dedicati ufficialmente a Italo Pietra, storico direttore del Giorno dal 1960 al 1972. La cerimonia di intitolazione si svolgerà giovedì alle 15 in corso Indipendenza all’angolo con via Mameli, nell’area verde ormai libera dal cantiere dei lavori della nuova linea 4 della metropolitana. Una cerimonia che si svolgerà a pochi giorni dal sessantesimo anniversario della nascita del nostro giornale - il 21 aprile 1956 il debutto in edicola - e che dunque acquista per la nostra testata un significato ancora più particolare. A prendere la parola per ricordare Italo Pietra saranno il sindaco Giuliano Pisapia e la figlia del giornalista-partigiano, Maurizia Rosazza Pietra. Per il primo cittadino quella di giovedì sarà l’ultima cerimonia di intitolazione di una strada o di un giardino prima della fine del mandato comunale. Tra gli invitati alla cerimonia i vertici milanesi dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Sarà una giornata di ricordi, commozione e orgoglio per gli amici ed estimatori di Italia Pietra, promotori dell’idea di intitolargli i giardini di corso Indipendenza.

Sono stati Angelo Del Boca, Vittorio Emiliani, Corrado Stajano e Ambrogio Arbasino a insistere con l’amministrazione comunale perché il giornalista e comandante partigiano fosse ricordato nella toponomastica meneghina. La delibera in Giunta comunale, firmata dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, è stata approvata un anno fa, l’intitolazione arriverà anche appena prima del 25 aprile, giorno della Liberazione che vide Pietra protagonista. Italo Pietra, nato il 3 luglio a Godiasco, nell’Oltrepò pavese, era milanese d’adozione. Fu uno dei protagonisti della Guerra di Liberazione proprio nei giorni più caldi degli scontri nel capoluogo lombardo. Dopo un decennio nell’esercito, con due decorazioni al valor militare sul fronte greco-albanese, nel 1943 decide di andare in montagna, sugli Appennini, tra il Po e Genova, a combattere i nazisti e i fascisti. Il suo nome di battaglia era «Edoardo». Il 27 aprile 1945 Pietra e la sua Brigata dell’Oltrepò furono tra le prime formazioni partigiane a entrare nel capoluogo lombardo liberato. Partigiano, dunque, ma Pietra per la gran parte della sua vita è stato soprattutto un giornalista. Si lanciò tardi nella professione, aveva quasi 40 anni, ma la sua direzione del Giorno è entrata nella storia del giornalismo italiano. Lanciò cronisti del calibro di Giorgio Bocca, Natalia Aspesi, Bernardo Valli e Tiziano Terzani. Dodici anni di direzione entrati anche nei libri di storia del giornalismo, un esempio attualissimo per i giovani che vogliono avvicinarsi a questa professione. Dopo il Giorno, dal maggio 1974 al giugno 1975, Pietra assunse le direzione del Messaggero. È morto il 5 settembre 1991, aveva 80 anni.

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net