STEFANO
Cronaca

È possibile rientrare da debiti “monstre” in modo ragionevole?

Pillitteri Mi scrive un lettore dalla provincia di Lodi. Più di dieci anni fa aveva rilasciato una fidejussione personale...

Pillitteri Mi scrive un lettore dalla provincia di Lodi. Più di dieci anni fa aveva rilasciato una fidejussione personale...

Pillitteri Mi scrive un lettore dalla provincia di Lodi. Più di dieci anni fa aveva rilasciato una fidejussione personale...

Pillitteri

Mi scrive un lettore dalla provincia di Lodi. Più di dieci anni fa aveva rilasciato una fidejussione personale a garanzia delle linee di credito della società di un familiare. La società è stata poi posta in liquidazione. E ora le banche hanno iniziato a compulsarlo per il recupero di un credito lievitato ben oltre il milione di euro. Ovviamente è molto angosciato tenuto conto che, oggi, lavora come impiegato percependo uno stipendio nell’ordine dei 3mila euro e non ha possibilità di rientrare del debito “monstre”. Mi chiede se è possibile risolvere la situazione mediante procedura per sovraindebitamento. Tenuto conto che, oltre all’esposizione milionaria, ha contratto altri prestiti personali che ne erodono fortemente il reddito mensile (su cui, ora, incombe il pignoramento delle banche garantite) la risposta è sì. E ad agevolare il caso rendendolo quasi indolore, si dà il fatto che non siano presenti immobili di proprietà. Che, altrimenti, dovrebbero essere conferiti in liquidazione. In assenza di immobili il patrimonio è costituito dal solo stipendio. Il debitore potrà, pertanto, conferire una quota mensile di quest’ultimo. Che dovrà essere “sostenibile” ovvero lasciargli quanto gli serve per campare. A occhio e croce potrebbe essere una rata di 900 euro circa.

In un piano di rientro triennale il nostro, al posto del milione e passa, pagherà introno ai 32mila euro. E sarà a posto. Del resto l’alternativa, per i creditori, è il solo pignoramento dello stipendio che, come noto, può intervenire per il quinto ovvero 600 euro. Per rientrare del proprio credito non basterebbero, dunque, tre vite lavorative. Ci vorrebbero, infatti, quasi 140 anni. I “pochi maledetti e (quasi) subito” non solo costituiscono un ristoro ragionevole per un credito, di fatto, inesigibile. Ma rappresentano una via di uscita per un debitore che, in caso contrario, resterebbe incatenato in eterno alla sua risalente imprudenza (mai rilasciare fideiussioni personali!).

Se hai dei quesiti da sottoporre scrivi a: avvocatorispondi@gmail.com