REDAZIONE MILANO

"Io, etero e disabile dico no alle discriminazioni"

Luca Zaganelli, 27 anni, alla manifestazione: "So cosa vuole dire essere considerato diverso. Tutti devono avere gli stessi diritti"

Al Pride è arrivato con la sua auto, da Castellanza, in provincia di Varese. "Ho trovato subito parcheggio, nel posto per disabili". Si intuisce il sorriso sotto la mascherina. "Ci tenevo a esserci, sia perché da etero penso che i diritti di tutti debbano essere rispettati e sia perché sono contrario a ogni discriminazione, anche verso le persone disabili. Nella quotidianità, anche solo sentirmi guardato e trattato da ‘diverso’ mi pesa". Luca Zaganelli ha 27 anni e da 12 è inchiodato su una carrozzina, dopo un incidente. Lavora in un’azienda di spedizioni internazionali, gioca a rugby, scia e guida l’auto, adattata alle sue esigenze. "Non mi faccio fermare da nulla. Sono gli altri che talvolta restano a bocca aperta, ma senza motivo". Ieri c’era anche lui a rivendicare i diritti durante il Pride all’Arco della Pace.

Cosa l’ha spinta a venire qui? "Sono etero ma penso che non ci sia bisogno di essere gay, transgender o altro per capire che tutti debbano avere gli stessi diritti".

Il ddl Zan include anche l’abilismo (la lotta alla discriminazione nei confronti delle persone disabili). Che ne pensa?

"Naturalmente sono a favore. Tutti devono poter vivere sereni, avere delle possibilità, non essere guardati da nessuno come diversi o di serie b. A me infastidisce il fatto che molte persone diano per scontato che chi è in sedia a rotelle come me non possa fare determinate cose, oppure tendano a compatire". Per esempio?

"Sono andato al centro vaccinale di Malpensa fiere. Sono arrivato con la mia macchina. Volevano fornirmi assistenza, mi hanno chiesto ‘chi l’ha accompagnata?’, come fosse ovvio che avessi bisogno di qualcuno al mio fianco. Invece io con la macchina vado ovunque. E non guido solamente... Gioco anche a rugby e scio".

Sulla carrozzina?

" Da 6 anni gioco a rugby in carrozzina, nella squadra della Polisportiva milanese al quartiere Niguarda. Per sciare, invece, entro in una specie di guscio che è dotato di uno sci solo".

Un messaggio ?

"Non dobbiamo pensare di avere limiti". Marianna Vazzana