È stato assolto con formula piena il dipendente Atm finito imputato per omicidio colposo per la morte di una turista coreana di 20 anni, che la sera del 10 febbraio di tre anni fa in piazzale Oberdan fu investita da un tram della linea 9: secondo gli accertamenti investigativi degli agenti della polizia locale e le testimonianze di alcune persone, la giovane inciampò e cadde sulle rotaie in un punto ritenuto cieco. L’assoluzione è stata decisa ieri dalla Seconda sezione penale del Tribunale con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Il giudice Orsola De Cristofaro, accogliendo la tesi dei difensori del conducente, gli avvocati Lodovico Mangiarotti e Daniele Cislaghi, non ha ravvisato alcuna responsabilità di quella tragedia a carico dell’uomo. Secondo la ricostruzione dei legali, l’autista, prima di ripartire, stava controllando, attraverso gli specchietti, la chiusura delle porte. In quello stesso istante, la ragazza ha attraversato i binari, ma è caduta a terra davanti al tram, un Sirietto, senza che potesse essere vista dal conducente. Sia il tranviere che due amiche della vittima, di 22 e 25 anni, erano stati accompagnati in ospedale in stato di choc. Il pm Ilaria Perinu aveva chiesto per due volte l’archiviazione del caso. Il gip Guido Salvini, in linea con i legali dei familiari della ragazza, aveva invece disposto nuove indagini e l’imputazione coatta. Il pubblico ministero di udienza ha di nuovo insistito con l’assoluzione, che ieri è arrivata.