
Il dirigente comunale venne arrestato poche ore dopo dalla polizia locale "Almeno versi una somma a un’associazione per le vittime della strada".
Dovrà non solo risarcire madre e bimba, ma anche versare una somma a un ente che si occupa della tutela delle vittime della strada. È questa la condizione posta dal giudice Franco Cantù Rajnoldi per ammettere alla messa alla prova, con sospensione del processo, il dirigente comunale di 63 anni Angelo Z. che lo scorso 17 dicembre ha investito al volante di una Q3 bianca una bambina di 3 anni che era nel passeggino, spinto dalla mamma, sulle strisce pedonali all’incrocio tra piazza Durante e via Casoretto, senza fermarsi per prestare soccorso. L’uomo era stato individuato e arrestato sette ore dopo dagli agenti del Radiomobile della polizia locale, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli: i ghisa avevano individuato la macchina in una traversa di via Gioia e avevano atteso che il sessantatreenne uscisse per bloccarlo. Per fortuna, la piccola aveva riportato soltanto lievi ferite al volto, giudicate guaribili dai medici con una prognosi di tre giorni. Quarantotto ore dopo, il giudice aveva convalidato il provvedimento dei ghisa e disposto la misura cautelare dei domiciliari con le accuse di lesioni stradali e omissione di soccorso. "Ero sotto stress psicologico per una crisi familiare, non mi sono accorto che avevo preso un passeggino, ho sentito solo un botto e ho avuto paura, faccio mea culpa", aveva detto in aula Z., già sospeso dall’amministrazione per questioni professionali.
Ieri il suo legale, l’avvocato Ciro Paparo, ha chiesto la messa alla prova con sospensione del processo per il suo assistito; e il giudice, come richiesto dal pm, l’ha condizionata anche all’offerta risarcitoria "almeno simbolica" a un’associazione benefica. Il procedimento è stato rinviato al 14 aprile, e in quella data verrà valutato il programma di trattamento predisposto dalla difesa e dall’Ufficio esecuzione penale esterna. L’avvocato Paparo ha pure chiesto la revoca della misura cautelare dei domiciliari, ma su questo fronte la Procura ha dato parere negativo. Nei prossimi giorni, arriverà la decisione del giudice.