ROBERTA RAMPINI
Cronaca

“Innesti lavorativi” fecondi Il tirocinio svela passioni e talenti

Nell’azienda agricola “Il Giardino del loto” di Cornaredo giovani e adulti svantaggiati si mettono alla prova nelle attività di coltivazione per poi essere inseriti nelle aziende.

“Innesti lavorativi” fecondi Il tirocinio svela passioni e talenti

Dopo sei mesi di formazione, Enrico è stato assunto dalla cooperativa sociale milanese “Opera in fiore“, che favorisce l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e si occupa di giardinaggio. Altri tre giovani sono stati valutati idonei a lavorare nel mondo del verde e sono pronti a essere inseriti in aziende di settore interessate ad assunzioni protette. Invece Simone ha iniziato un tirocinio lavorativo attraverso l’attivazione di una “dote lavoro“. Ma non solo: il percorso è già diventato una “best practice” per l’innovativa metodologia nel campo dell’educazione degli adulti. Il progetto “Innesti lavorativi” è di Fondazione La Comune, finanziato da Fondazione Comunità di Milano e Fondazione De Agostini, con l’obiettivo di formare e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità intellettive, avviato lo scorso ottobre nell’azienda agricola “Il Giardino del loto” di Cornaredo. Due ettari di terra in fondo a via Cascina Monza di proprietà di Davide Ravera, che sono diventati un luogo didattico per accogliere e formare chi vive situazioni di difficoltà. Il percorso iniziato lo scorso ottobre è quasi concluso, équipe di giardinieri ed educatori stanno preparando una relazione di competenze per ciascun ragazzo, un biglietto da visita da presentare alle aziende. Marta, professionista del progetto ed esperta in relazioni di aiuto, affiancherà i giovani nella ricerca di un lavoro.

Ma intanto sono i numeri a testimoniare l’interesse del mondo del lavoro per questo progetto: 60 contatti per richiesta di informazioni da parte di enti del terzo settore, Comuni e famiglie; 30 colloqui realizzati, 16 giovani dai 20 ai 30 anni inseriti nel progetto, 4 giovani hanno terminato il percorso di formazione e 5 sono in lista d’attesa. A dicembre è stata avviata la collaborazione con l’associazione di volontari del Parco Segantini: "Tutti i mercoledì un gruppo si ragazzi lavora nel parco, in autonomia e senza il bisogno della supervisione dei nostri giardinieri, portando la propria competenza e mettendola a servizio della cittadinanza, esattamente al pari degli altri volontari dell’associazione del parco – spiegano dalla Fondazione –. Tra questi c’è Riccardo, che ha manifestato la volontà di continuare a collaborare con i volontari del parco, nonostante il suo percorso lavorativo lo abbia condotto in altri settori, perché ha scoperto una grande passione per il lavoro nel verde che vuole continuare a coltivare". Altra conferma della bontà del progetto è stata la visita da parte di una delegazione di professori e studenti provenienti dall’Università di Rennes (Francia) al Giardino di Loto che hanno voluto conoscere da vicino l’azienda e il gruppo di lavoro.