NICOLA PALMA
Cronaca

L’ingegnere dei grattacieli deve risarcire il Politecnico

Franco Mola è stato il progettista di Palazzo Lombardia, Torre Isozaki e Gallia. A processo per il doppio lavoro, ha versato 123mila euro alla sua ex università

L’ingegner Franco Mola ha guidato la progettazione strutturale di Palazzo Lombardia

Milano - ​Ha coordinato la progettazione strutturale di tre degli edifici più alti d’Italia: le sedi delle Regioni Lombardia (161,3 metri) e Piemonte (211 metri) e la Torre Isozaki (205 metri), il "Dritto" di CityLife. Ha curato il collaudo della ristrutturazione dell’hotel Gallia e dei nuovi ospedali di Garbagnate Milanese e Vimercate, senza dimenticare il restyling del secondo anello dello stadio Meazza. Tutte opere commissionate a Franco Mola in qualità di amministratore unico della società Ecsd engineering. Peccato che l’ingegnere abbia affiancato quell’incarico privato al lavoro da professore ordinario a tempo definito del Politecnico. Per questo, nel 2019 la Procura della Corte dei Conti, a valle degli accertamenti della Guardia di Finanza, l’ha accusato di aver incassato indebitamente tra il 2012 e il 2016 quasi 823mila euro, pari alla somma dei 447.199,49 euro percepiti dall’università per la sua attività didattica e dei 375.614,95 versati dalla società di cui il settantaseienne deteneva nello stesso periodo il 55% delle quote sociali. Per i pm, infatti, le norme, come già ribadito nei mesi scorsi da una serie di sentenze su altrettanti docenti universitari milanesi (a tempo pieno, in quei casi), vietano "espressamente l’esercizio di attività commerciali e industriali, e in particolare di accettare cariche in società costituite a scopo di lucro"; tali divieti sono finalizzati "da un lato a evitare disfunzioni nell’adempimento della prestazione lavorativa e dall’altro a scongiurare l’insorgenza di possibili conflitti di interesse".

Dal canto loro , i legali del professor Mola, pur sostenendo "l’infondatezza della prospettazione accusatoria" e rimarcando la "correttezza della condotta" del loro assistito, hanno formulato istanza di rito abbreviato, con il pagamento della somma di 123.422,17 euro, pari al 15% di quanto complessivamente contestato, per chiudere definitivamente il procedimento. Col parere favorevole della Procura, la Corte dei Conti ha dato il via libera, e il 17 dicembre scorso l’ateneo di piazza Leonardo da Vinci ha incassato la cifra pattuita. Il codice della giustizia contabile prevede questa possibilità alternativa al rito ordinario – con versamento di una somma non superiore al 50% della "pretesa risarcitoria" – con l’obiettivo dichiarato di "garantire l’incameramento certo e immediato di somme risarcitorie all’Erario". La stragrande maggioranza dei docenti finiti alla sbarra per le stesse ragioni, e per cifre ben più ingenti di quella richiesta a Mola, ha deciso di non avvalersi dell’abbreviato. E in quasi tutti i casi è arrivata la condanna.