GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Indennizzi Trenord ai pendolari, l’Authority apre un procedimento: rimborsi impossibili, regole violate

Accolto il reclamo di un abbonato al quale era stato negato il risarcimento per i ritardi sulla Milano-Tirano. Nel peggiore dei casi l’azienda ferroviaria potrebbe subire una multa pari al 10% del proprio fatturato

Pendolari Trenord in stazione

L’indennizzo da ritardo deve essere riconosciuto ai pendolari in base ai disservizi verificatisi esclusivamente lungo la linea sulla quale viaggiano abitualmente, non sulla base delle performance della totalità delle linee. In quest’ultimo caso, infatti, verrebbe meno il senso stesso dell’indennizzo e le possibilità di ottenerlo si ridurrebbero fino quasi ad azzerarsi. Con questa motivazione l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha deliberato l’avvio di un procedimento nei confronti di Trenord che potrebbe concludersi con una sanzione pecuniaria pari, nell’ipotesi peggiore, al 10% del fatturato dell’azienda ferroviaria partecipata da Regione Lombardia, attraverso FNM, e dalle Ferrovie dello Stato per il tramite di Trenitalia. La delibera dell’Autorità si riferisce in particolare all’abbonamento “Io Viaggio Ovunque Lombardia“, in breve: IVOL. E l’avvio del procedimento fa seguito al reclamo presentato lo scorso dicembre da un pendolare della linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano che, in possesso del titolo di viaggio appena menzionato, si è visto respingere da Trenord la richiesta di indennizzo perché "nel caso di abbonamenti integrati IVOL, il valore viene elaborato sull’andamento delle totalità delle direttrici".

Da qui il reclamo e la contestazione dell’ART all’azienda ferroviaria lombarda. "Al fine di determinare se un passeggero titolare di un abbonamento integrato abbia diritto all’indennizzo – si legge nella delibera dell’Autorità – è sufficiente accertare se la direttrice che tale passeggero utilizza in maniera abituale abbia, nel periodo in esame, superato la soglia di ritardi e cancellazioni prevista nella misura medesima". Al contrario "l’interpretazione adottata da Trenord renderebbe pressoché irrealizzabile il verificarsi delle condizioni che assicurano il riconoscimento dell’indennizzo da ritardo". Parole, queste, che confermano quanto i comitati pendolari denunciano da tempo: "Abbiamo segnalato a più riprese come la disposizione di Trenord apparisse priva di senso e di fondamento normativo – ricorda Franco Aggio, un rappresentanti dei viaggiatori –, a questo punto non possiamo che auspicare che grazie all’intervento di ART si possa finalmente arrivare a quell’allargamento della platea degli aventi diritto gli indennizzi che da tempo abbiamo chiesto a Regione Lombardia rimanendo inascoltati". "Ogni mese che passa viene a galla un nuovo sgarbo di Trenord ai danni dei pendolari – attacca Simone Negri, consigliere regionale del Pd –. Dopo l’arbitraria cancellazione del Bonus, l’Autorità bacchetta l’azienda anche sugli indennizzi: la società si è fatta un altro sconto sui rimborsi che deve agli utenti per ripagarli dei disservizi subiti. La domanda è sempre la stessa: perché il giovernatore Attilio Fontana e l’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente, non pretendono dalla dirigenza di Trenord il rispetto per i pendolari?". Trenord, da parte sua, garantisce "massima disponibilità ad ART nell’interlocuzione finalizzata ad approfondire il tema delle modalità di riconoscimento degli indennizzi ai titolari di abbonamenti integrati".