DIANDREA GIANNI
Cronaca

Indagato l’ex comandante Barbato: "Frode nella campagna per la sicurezza"

La Procura di Milano ha chiuso le indagini preliminari con al centro presunte irregolarità commesse dall’ex capo dei ghisa

L’ex comandante della Polizia locale, Antonio Barbato

di Andrea Gianni

La prima campagna nazionale sulla sicurezza stradale della polizia locale di Milano, nel 2015, aveva contato su testimonial come Andrea Bocelli, la famiglia Kennedy, lo scrittore Alessandro Baricco, i cantanti Malika Ayane e Max Pezzali. Protagonisti, con altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, di un video realizzato con il Giffoni Film Festival, per lanciare un messaggio per la sicurezza. Cinque anni dopo il grande evento arriva una tegola giudiziaria per l’ex comandante della polizia locale di Milano, Antonio Barbato. La Procura di Milano, infatti, ha chiuso le indagini preliminari con al centro presunte irregolarità commesse dall’ex capo dei ghisa in relazione alla manifestazione. Barbato sarebbe accusato del reato di frode nelle pubbliche forniture, legato ad alcuni dei filmati al centro della campagna che prevedeva laboratori didattici per pedoni e ciclisti, attività nelle scuole e altre iniziative. Episodi sui quali la stessa polizia locale avrebbe avviato accertamenti dopo la nomina del successore di Barbato, l’attuale comandante Marco Ciacci. "Mi accusano di non aver realizzato dei filmati che invece sono stati fatti – spiega Barbato, difeso dall’avvocato Massimiliano Annetta – e sono pronto a dimostrarlo ai pm. Non sono mai stato interrogato sulla vicenda, non ho ancora esaminato gli atti, ma posso solo dire di aver agito con la massima onestà e trasparenza".

Barbato fu destituito e destinato ad altro incarico nell’agosto del 2017 dopo che il suo nome era finito negli atti di una inchiesta della Dda sugli affari di presunti referenti e imprenditori legati al clan mafioso dei Laudani. In particolare, nelle carte venivano riferiti degli incontri tra Barbato (non indagato per quella vicenda) e l’ex sindacalista Domenico Palmieri per l’idea poi mai messa in pratica di pedinare un delegato della Cisl. Da allora Barbato ha presentato una serie di esposti alla magistratura chiedendo di fare luce sulla nomina del suo successore.