
Inquilini osservano i cellophane sistemati per proteggere i contatori dall’acqua
di Marianna Vazzana
Una perdita d’acqua tra il nono e il decimo piano ha innescato un effetto domino che si è riversato sulle 80 famiglie della torre bianca Aler di via Saponaro 36 a Gratosoglio: interrotta l’erogazione d’acqua e tolta la corrente per riparare il guasto, con disagi soprattutto per i più anziani e i disabili. Quattro famiglie, una decina di persone, hanno dovuto dormire fuori casa tra sabato e domenica, chi in albergo (messo a disposizione da Aler) e chi in alloggi-volano dell’Azienda lombarda edilizia residenziale. Ma anche per gli altri non è stata una passeggiata e qualcuno ha preferito chiedere ospitalità a parenti o amici. Intervenuta la Protezione civile del Comune per supportare gli inquilini, mentre erano in azione i tecnici di Aler, del Servizio idrico MM e di Unareti. "È stato un weekend da dimenticare", commenta Cristina Lenoci, presidente del Comitato inquilini. Non c’è pace per questo grattacielo di 16 piani che era già finito sulle pagine di cronaca per l’incendio divampato lo scorso 10 gennaio, quando aveva preso fuoco del materiale edile accatastato ai piedi del palazzo. Nessun ferito, per fortuna, ma è emersa la situazione di stallo del mega cantiere per la riqualificazione rimasto abbandonato. "I disagi sono iniziati sabato mattina – spiega Lenoci –. C’è stata una grossa perdita d’acqua ed è stata tolta la corrente perché colava sui contatori dell’elettricità". Da qui, la cascata di problemi. "Danneggiate in particolare le 9 famiglie della “colonna“ interessata dalla perdita. Ma tutti gli 80 nuclei sono rimasti senza acqua e senza corrente. Impossibile anche usare l’ascensore. Alcuni invalidi hanno consegnato alla Protezione civile i medicinali che dovevano conservare al fresco". Ieri le case avevano di nuovo acqua e corrente "ma situazione non è risolta perché l’acqua contina a cadere sui contatori", conclude la referente del comitato.
"Nel mio alloggio – fa sapere Enrico Galli, di 83 anni, invalido, inquilino del terzo piano – i pavimenti sono ancora allagati. Vivo solo. Sono rimasto a casa mia perché fortunatamente, da me, la corrente è tornata alle 22 di sabato". Salvatore Ligorio, ottantaseienne del sesto piano, ha preferito restare fuori casa finché ha potuto: "Ho trascorso il sabato pomeriggio al centro commerciale, dove ho trovato refrigerio grazie all’aria condizionata. Poi ho cenato fuori. Ma al rientro mi è toccato salire a piedi perché non c’era ancora la corrente e l’ascensore non funzionava".
In base a quanto emerso, gli spurghi intervenuti hanno trovato un tubo otturato tra il nono e il decimo piano. Aler conferma: "L’infiltrazione d’acqua è stata causata da un cattivo uso delle tubazioni domestiche". A rallentare gli interventi, il fatto che l’inquilino dell’alloggio in questione fosse in vacanza. "Alle 3 di ieri notte – continua l’azienda – la corrente elettrica è tornata. L’intervento è stato immediato. Abbiamo provveduto a fornire ospitalità a quattro nuclei in difficoltà, in albergo o in nostri alloggi". L’azienda comunica anche che "a settembre ripartiranno i lavori di manutenzione straordinaria nel palazzo, con finanziamento Pinqua (il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare previsto dal Pnrr, ndr)".
Carmela Rozza, consigliera regionale Pd, attacca: "Sarebbe ora che Aler e Regione Lombardia riprogettassero una ristrutturazione profonda di questo caseggiato, che riguardi impianti, cappotti, infissi e tetti. Questo condominio è un concentrato di mancate soluzioni. I lavori vanno a rilento, le opere iniziate sono rimaste a metà, l’impianto idrico è lo stesso da 53 anni. Si cerca di “imbellettare“ ma la problematica è strutturale. Finora ci sono state solo promesse. Ora io spero che il palazzo resti monitorato, anche a Ferragosto".