Milano, 21 febbraio 2023 - Era in cura in centro psicosociale dal 1995 per disturbi psicotici. il 39enne, italiano di origine marocchina, che nella notte tra venerdì e sabato, verso le 2.30, ha travolto con la sua auto, alla barriera autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano, la macchina con a bordo due donne, Laura Amato, 54 anni, e Claudia Turconi, 59 anni, morte nello schianto.
La ricostruzione dell'incidente
È quanto sta emergendo, attraverso testimonianze e acquisizioni di documenti, nelle indagini condotte dalla Polizia stradale di Novara e coordinate dal pm di Milano Paolo Filippini. Da ciò che risulta l'uomo, tra giovedì e venerdì scorso prima dell'incidente, è entrato e uscito da due ospedali, quello di Piacenza (vive con la moglie a Pontenure) e l'altro a Gallarate (Varese).
Giovedì il 39enne, che aveva interrotto le terapie lo scorso anno, ha avuto una crisi e la moglie gli ha suggerito di andare in ospedale per farsi prescrivere dei farmaci. Ospedale di Piacenza dal quale, poi, se ne è andato. La moglie, tra giovedì e venerdì scorso, avrebbe segnalato alle forze dell'ordine che il marito non era tornato a casa. Il 39enne, stando agli accertamenti, è ricomparso venerdì all'aeroporto di Malpensa, dove avrebbe voluto prendere un volo con destinazione Marocco.
Vedendo le sue condizioni, all'imbarco gli operatori hanno chiamato un'ambulanza e il 39enne è stato ricoverato a Gallarate (un braccialetto del ricovero strappato è stato trovato nella sua auto), ma anche da là se ne è andato. Avrebbe chiamato un cugino e si è fatto portare a riprendere la macchina a Malpensa. Il cugino gli ha consigliato di raggiungerlo a casa sua a Milano e di dormire da lui, ma l'uomo ha detto che era stanco. Si sarebbe fermato in una piazzola di sosta e poi ha ripreso a guidare fino allo schianto. Gli investigatori stanno verificando se nel corso di quel ricovero a Gallarate abbia assunto le benzodiazepine (è risultato positivo anche alla cannabis). E verifiche saranno effettuate anche in relazione al fatto che avesse ancora la patente valida, nonostante fosse seguito per i suoi problemi mentali.
Nelle indagini è anche probabile che venga disposta una perizia psichiatrica con la formula dell'incidente probatorio.