Incidente al casello A4, dolore e rabbia per Laura e Claudia: "Allucinante morire così"

Il ricordo di amici e colleghi delle due donne. Incredulo il personale della Macedonio Melloni di Milano e del Centro diurno di Castano Primo

Claudia Turconi, morta nell’auto travolta al casello

Claudia Turconi, morta nell’auto travolta al casello

Milano - "È allucinante morire così". Giorgio Braga, sindaco di Robecchetto (Milano), esterna con queste parole l’incredulità per quanto accaduto la notte di sabato a Rho, alla barriera di Milano-Ghisolfa. Nel drammatico incidente ha perso la vita una sua concittadina, Laura Amato, originaria di Catania. "Da tanti anni abitava in paese. Qui sono cresciuti i suoi due figli. La vedevo spesso in giro, a fare la spesa, a prendere il caffè con le amiche. Era davvero una bella persona. Familiarizzava con tutti".

Una delle sue amiche l’ha definita "una delle donne più forti che ho conosciuto, determinata come poche, buona, gentile e meravigliosamente bella sia dentro che fuori, con una grande voglia di vivere". Una voglia di vivere prematuramente spezzata dalla corsa folle di un uomo, che è andato a sbattere violentemente contro la vettura con a bordo le due donne ferma in barriera per ritirare il biglietto di pedaggio.

Laura, che lavorava come operatrice sanitaria alla Macedonio Melloni di Milano, stava rientrando a casa dopo aver partecipato a un momento conviviale con amici e colleghi, per festeggiare il compleanno di Claudia Turconi, di Rescaldina, madre di 4 figli, con la passione per l’arte, dipendente della Fondazione Colleoni. Aveva lavorato dapprima nella struttura di Rescaldina mentre ora era occupata al Centro diurno di Castano Primo.

"È sempre stata una professionista seria e preparata, puntuale e precisa – dicono alla Fondazione –. Queste sono le doti professionali che non le sono mai mancate, ma Claudia aveva un cuore grande, stava vicino agli anziani con empatia e delicatezza, con dolcezza e simpatia. Era una donna forte, energica, che metteva in gioco i suoi talenti per la cura e per il benessere di tutti i nostri ospiti". "Era molto creativa (aveva frequentato il liceo artistico, ndr ): a lei dobbiamo le colorate decorazioni che addobbano il Centro. Le nostre ospiti hanno sempre avuto mani curate e visi perfetti perché si occupava del laboratorio di bellezza con affetto e scrupolo".

"La presidenza, la direzione amministrativa, il consiglio d’amministrazione tutto e noi colleghi della Fondazione Colleoni sapremo stare accanto ai figli di Claudia che erano per lei la priorità". Ieri mattina i familiari delle due vittime si sono recati all’obitorio di Milano per il riconoscimento delle salme. Solo dopo le autopsie, potranno essere autorizzati i funerali.

 

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