Incidente in A4, nonna e nipote morte insieme. A Milano una strage senza fine

Cinque vittime nel giro di due settimane. Gli incidenti a pochi chilometri di distanza l’uno dell’altro

L'auto su cui viaggiavano nonna e nipote

L'auto su cui viaggiavano nonna e nipote

Rho, 4 marzo 2023 Un tamponamento violento, tre auto e un tir coinvolto, la nonna di 58 anni e sua nipote di 15 morte sul colpo e quattro feriti non gravi. È il drammatico bilancio dell’incidente stradale sull’autostrada A4 Milano-Venezia nel tratto compreso tra l’uscita di Pero-Fiera Milano e quella di Milano viale Certosa. È successo ieri pomeriggio pochi minuti dopo le 15 in direzione Venezia.

La ragazzina e la nonna, italiane, residenti in provincia di Biella, viaggiavano a bordo di una Opel Corsa quando, per cause in corso di accertamento da parte della polizia stradale, hanno tamponato un tir con rimorchio di una ditta di spedizione. Un impatto tremendo. L’auto delle due donne sarebbe stata centrata a catena da altre due macchine, un’Audi A8 e una Jeep Renegade. Immediata la telefonata alla centrale operativa del 112 che ha inviato due mezzi del vigili del fuoco di Milano, l’elisoccorso, quattro ambulanze e due automediche. La 15enne e la nonna erano incastrate nelle lamiere dell’auto, quando i pompieri sono riusciti a tirarle fuori per loro non c’è stato nulla da fare.

I soccorritori del 118 non hanno potuto fare altro che constarne il decesso. Feriti anche gli occupanti delle altre due auto, la Jeep finita contro il camion e l’Audi, che stando alla posizione dei veicoli avrebbe tamponato l’Opel. I quattro - due uomini di 69 e 39 anni e due donne di 63 e 21- sono stati trasportati in codice giallo all’ospedale San Carlo e al Niguarda di Milano. Gli agenti della polizia stradale del compartimento Torino, competente sul tratto, hanno fatto rilievi e accertamenti per ricostruire la dinamica e come mai la 58enne non sia riuscita a evitare l’impatto con il tir che la precedeva. Per consentire ai mezzi di soccorso di lavorare, due carreggiate in direzione Venezia sono rimaste chiuse per ore con con code e rallentamenti di alcuni chilometri fino a sera. Cinque donne (tra loro la 15enne biellese) e lo stesso tragico destino sulla A4 Milano Venezia.

Bilancio di sangue

Cinque vittime in meno di un mese, gli incidenti a pochi chilometri di distanza l’uno dell’altro. Quello di ieri pomeriggio è il terzo schianto mortale sul tratto urbano dell’autostrada A4. Mercoledì 22 febbraio alle 12.40, sempre all’altezza di Pero in direzione Venezia, aveva perso la vita Beatrice Dell’Orto, 33enne addestratrice cinofila residente a Seregno. Il suo furgoncino Volkswagen Caddy aveva tamponato un camion ed era rimasto completamente schiacciato. Drammatica la scena alla quale avevano assistito i soccorritori. La parte anteriore del furgone era andata completamente distrutta, schiantata contro la parte posteriore del camion. I vigili del fuoco non avevano potuto fare niente per la 33enne, il cui corpo era stato estratto dalle lamiere accartocciate. Ancora vivi i due cagnolini che viaggiavano con Beatrice.

Laura e Claudia

Ancora più choccante, per la dinamica, l’incidente della notte tra venerdì 17 e sabato 18 febbraio in cui persero la vita Laura Amato, 54 anni, e Claudia Turconi, 59. Le due amiche, entrambe Oss, rientravano dalla festa di compleanno di Laura a bordo di una Lancia Y. Erano ferme alla barriera di Milano Ghisolfa per prendere il biglietto d’ingresso quando furono colpite violentemente dalla macchina di un 39enne italo-marocchino, arrivata a folle velocità. La Lancia Y fu sbalzata in avanti per diversi metri. Le indagini della polizia stradale e della Procura di Milano hanno poi accertato che l’uomo, indagato per omicidio stradale plurimo, guidava sotto l’effetto di cannabis e benzodiazepine. Nei giorni precedenti all’incidente, era entrato e uscito da due ospedali psichiatrici, quello di Piacenza (vive con la moglie a Pontenure) e l’altro a Gallarate (Varese).

Il venerdì avrebbe anche tentato di prendere un volo per il Marocco all’aeroporto di Malpensa ma all’imbarco gli operatori avevano chiamato un’ambulanza e il 39enne era stato ricoverato a Gallarate (un braccialetto del ricovero strappato è stato trovato nella sua auto), ma anche da là se ne era andato. La Procura di Milano chiederà una perizia psichiatrica che servirà per valutare la capacità di intendere e di volere del 39enne, ma anche la sua pericolosità sociale che, se venisse accertata, porterebbe all’applicazione di misure di sicurezza.

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