In missione contro l’odio "Cresce l’antisemitismo E in Italia ha il volto del messaggio sui social"

L’incontro con l’osservatorio del Viminale al Memoriale della Shoah. Piantedosi: "Abbassare i toni". E Liliana Segre ringrazia Fabio Fazio.

In missione contro l’odio  "Cresce l’antisemitismo  E in Italia ha il volto  del messaggio sui social"

In missione contro l’odio "Cresce l’antisemitismo E in Italia ha il volto del messaggio sui social"

di Giulia Bonezzi

L’anno scorso, spiega Agnese Canevari dell’Unar, su 2.840 segnalazioni ricevute dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ben 507 erano casi di discriminazione religiosa e più di metà, 272, contro persone di religione ebraica. A ottant’anni dalla Shoah l’antisemitismo anche in Italia "è in crescita", spiega Stefano Gatti del Cdec, Centro di documentazione ebraica contemporanea che ha da cinquant’anni un osservatorio sul fenomeno, in ripresa "globale" dall’inizio del millennio. In Italia oggi "non abbiamo un antisemitismo violento e omicida di matrice islamista come in Francia o in Belgio, o di matrice nazionalsocialista come in Germania"; la rappresentazione plastica dell’odio italico contro gli ebrei "è il commento sui social", anche se dall’inizio del 2023 si è osservato "un aumento anche nel mondo reale, sotto forma di atti di vandalismo e aggressioni alla memoria della Resistenza e della Shoah". Conferma Canevari: "Le condotte antisemite vanno dall’ostilità basata su stereotipi e pregiudizi alla negazione, distorsione, derisione o banalizzazione" dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti.

Si parlava di vittime dell’odio, non solo contro gli ebrei, ieri al Memoriale della Shoah, inaugurato dieci anni fa all’ex binario sotterraneo 21 della Stazione Centrale ma "costruito in decenni di tenacia - ha ricordato il prefetto Renato Saccone – da un gruppo inizialmente piccolo con al centro Liliana Segre", la senatrice a vita che da lì fu deportata ad Auschwitz. E che insieme al presidente del Memoriale Roberto Jarach riconosce un merito per i numeri recenti – 100mila visitatori da inizio anno, 60mila studenti, i non studenti quintuplicati da 3.600 a dicembre a 15.600 a febbraio dopo la diretta del 27 gennaio con “Che tempo che fa” – al conduttore cui dopo quarant’anni non è stato rinnovato il contratto con la Rai: "Devo ringraziare il mio amico Fabio Fazio, centinaia di migliaia di persone l’hanno scoperto dopo la sua trasmissione", ha detto la senatrice intervistata da Mario Calabresi insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Perché Segre ha riportato al Memoriale l’Oscad, Osservatorio interforze del Viminale "per la sicurezza contro gli atti discriminatori". A parlare dell’odio, che non è esclusiva della cultura occidentale ma l’attraversa con un "percorso complesso" ricostruito dal presidente dell’Oscad Vittorio Rizzi attraverso la filosofia e la storia, e del linguaggio dell’odio cui "l’antisemitismo ha fatto da paradigma", osserva Milena Santerini, professoressa alla Cattolica, che intossica la vita on line: "È difficile contrastarlo perché operato da gente comune, anche se ben manipolata, spesso si cammuffa dietro la derisione ed è solo in parte perseguibile penalmente". L’odiatore-tipo, conferma il tenente colonnello dei Carabinieri Antonio Coppola, è un soggetto "tra i 60 e i 70 anni o tra i 40 e 50, tutt’altro che emarginato; spesso sono professionisti, quasi sempre minimizzano ciò che hanno fatto".

Il ministro Piantedosi sottolinea che sarebbe "importantissimo abbassare i toni per evitare degenerazioni", anche da parte della politica. La senatrice Segre, pur rimanendo "pessimista" sul futuro, "quando sulla Shoah ci sarà solo una riga nei libri di storia e poi neanche quella", ha ancora "fiducia" nella Commissione parlamentare contro l’incitazione all’odio di cui ha riaccettato la presidenza: "Ho voluto tentare, perché io l’odio l’ho provato. E non l’ho mai trasmesso".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro