MARIANNA VAZZANA
Cronaca

In Galleria i cartelli per avvisare dei borseggiatori: state attenti "Milano non merita tutto questo"

Pier Galli, portavoce del Salotto, spiega gli accorgimenti presi per evitare i furti nei dehor dei ristoranti. Inviti a non lasciare cellulari sui tavoli e borse appese alle sedie. "I visitatori delusi non torneranno più". .

In Galleria i cartelli: state attenti  "Milano non merita tutto questo"

In Galleria i cartelli: state attenti "Milano non merita tutto questo"

"Ogni giorno si ripete la stessa storia: mettiamo in guardia i clienti dai borseggiatori, che sono sempre in agguato". Pier Antonio Galli, portavoce dell’associazione Salotto di Milano, spiega che nel cuore della città "dopo il periodo Covid sono tornati i turisti, e ben venga. Non aspettavamo altro". Ma l’effetto collaterale è che, a caccia di turisti da depredare, "sono tornati in grande spolvero pure i ladri. Sempre di più". Al punto che i ristoratori in certi punti hanno appeso dei cartelli per invitare i clienti a sorvegliare i loro beni e tutelarsi a loro volta, perché capita che i derubati se la prendano con camerieri e titolari di bar e bistrot. "Si prega la gentile clientela di fare attenzione ai propri oggetti personali – si legge –. Il ristorante declina ogni responsabilità in caso di furto o smarrimento". In cima ai messaggi, una sfilza di punti interrogativi per attirare l’attenzione.

Che cosa nota quotidianamente?

"La Galleria è sempre il punto privilegiato per le passeggiate. In certi momenti ci sono in contemporanea centinaia e centinaia di persone ed è facilissimo per i borseggiatori confondersi tra la folla. Vedo turisti distratti, che camminano guardando avanti o in alto per cercare il Duomo o ammirare la volta della Galleria, e intanto hanno sulle spalle lo zaino aperto. Questo li rende prede facilissime. Molti hanno un approccio diverso dal nostro, perché non sono abituati ai borseggi nel loro Paese (penso ad esempio ai giapponesi) ed è difficile farli entrare in un’altra ottica. Qui è diverso. Io, nel mio piccolo, cerco di dare consigli".

Ad esempio?

"Se vedo sedersi a un tavolino una persona con un orologio di lusso al polso, la invito a non tenerlo in vista perché potrebbe attirare i ladri. Allo stesso modo consiglio di non tenere cellulari sui tavoli, perché in un attimo possono sparire, così come le borse appoggiate alle sedie nei dehor. Spesso la gente non si rende conto che ai borseggiatori basta una manciata di secondi per rubare qualcosa. E quando ci si accorge dell’oggetto sparito spesso è ormai tardi".

Voi ristoratori che tipo di accorgimenti adottate?

"Nel limite del possibile cerchiamo di non posizionare le sedie dei tavolini nella parte più esterna dei dehor, a contatto con le fioriere, ma nella parte interna. Quella più visibile e più distante dal punto di passaggio. Perché per i borseggiatori è un attimo allungare la mano e prendere una borsa appesa a una sedia. Chi in quel momento sta mangiando o bevendo qualcosa di solito abbassa la guardia durante il suo momento di relax e non pensa al rischio di essere derubata. Ma invece le probabilità di finire nel mirino dei ladri aumentano proprio quando si abbassano le difese. Loro sono abili, colpiscono proprio quando ci si distrae. Io stesso non metto mai il mio portafoglio nella tasca posteriore dei pantaloni per evitare che mi venga sfilato senza che io me ne accorga: ecco, spesso si viene derubati senza rendersene nemmeno conto".

L’altro accorgimento è quello dei cartelli?

"Sì. Sono stati posizionati per la prima volta lo scorso anno e lì sono rimasti. L’obiettivo è “dare la sveglia al cliente“, far sì che tenga gli occhi aperti perché non tutti sono abituati alla presenza di borseggiatori, ma anche tutelare noi ristoratori perché è capitato che in passato le vittime se la prendessero con noi, che non c’entravamo nulla. Non mi stanco mai di dirlo: bisogna fare attenzione. Ci sono borseggiatori che rubano facendo dei “numeri da prestigiatori“, non ci spieghiamo neppure noi come riescano. Una volta è sparita una borsetta da un tavolino e l’abbiamo ritrovata sotto un altro tavolino, svuotata. Nessuno dei clienti si era accorto di nulla".

Pensa che il fenomeno borseggi si possa eliminare?

"È molto difficile ma bisogna puntare a farlo. Il presidio delle forze dell’ordine non manca (e l’arresto e la denuncia di martedì ne sono la prova) ma a fronte di due ladri bloccati ne restano in giro a decine, liberi di agire. Ci vorrebbero norme più restrittive per scoraggiare le persone a commettere questo tipo di reato, altrimenti i borseggiatori continueranno a farsi beffa di tutti noi".

Considera questo fenomeno un danno per la città?

"Certamente. E anche molto grave, perché un turista derubato non tornerà più a Milano. Non solo: una volta rientrato nel suo Paese non consiglierà di visitarla. Noi imprenditori, e in generale gli enti, possiamo fare tutti gli sforzi possibili per rendere attrattiva la città e far sì che il soggiorno dei turisti sia piacevole, e raramente sento critiche su Milano. Ma basta che un turista finisca nelle mani di un borseggiatore perché la sua vacanza sia rovinata. Basta un portafoglio sottratto a vanificare il lavoro di migliaia di persone oneste: l’immagine della città, per quella persona, è distrutta. E se le persone sono tante, il danno si moltiplica. Ladri e borseggiatori mettono in pericolo l’attrattività di Milano: la nostra città non merita questo".