di NicolaPalma
Stavolta si è portato con sé anche il fratello, che tra un paio di mesi diventerà maggiorenne e che con lui era stato arrestato per una rapina a una sala slot di Mozzate, a meno di dieci chilometri dall’abitazione di Lomazzo in cui vivono i genitori marocchini. A.F., sedici anni compiuti a gennaio, e W.F. sono scappati dal carcere Beccaria nel primo pomeriggio di ieri: hanno scavalcato il muro di cinta dell’istituto di pena e sono spariti nel nulla. Le ricerche si sono subito concentrate sul vicino capolinea del metrò a Bisceglie, anche se pare che i due abbiano evitato la M1 forse per il timore di essere subito intercettati.
Le foto segnaletiche sono state immediatamente diramate a tutti gli equipaggi di Radiomobile dei carabinieri e Volanti della polizia (in quelle ore competenti sul settore della città che ingloba il carcere); e l’alert è stato inoltrato pure alla Procura per i minorenni e alle forze dell’ordine che presidiano la zona del Comasco, nel caso i fratelli F. abbia preso la strada di casa. Non è la prima volta che il sedicenne taglia la corda: lo aveva già fatto il 14 giugno, quando era uscito dal perimetro del Beccaria in compagnia di Z.H., di un anno più grande. In quell’occasione, la fuga di A.F. era durata poche ore: scomparso alle 17 di venerdì, era stato intercettato alle 2.30 di sabato alla stazione ferroviaria di Garbagnate Milanese a bordo di un treno partito da Cadorna.
Quando si era trovato davanti i militari dell’Arma, aveva provato a scappare ancora, ma era stato ammanettato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per evasione. Dopo un passaggio al pronto soccorso del San Carlo per un dolore al petto, era stato trasportato nuovamente al Beccaria. Lì dentro ci aveva resistito appena tre giorni, dopo essere stato arrestato alle 6.30 dell’11 giugno a Desenzano del Garda per scontare una pena di un anno, cinque mesi e quattro giorni per rapina e perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare per il medesimo reato. Sia lui che il fratello maggiore erano finiti in manette a marzo con l’accusa di aver preso parte, insieme a due complici maggiorenni, alla rapina del 19 dicembre alla sala slot Gold Bet di Mozzate: in quattro erano entrati armati e a volto coperto nell’agenzia di scommesse, avevano colpito alla testa il titolare e si erano impossessati di un bottino di 4mila euro.
Il sindacato di Polizia Penitenziaria Uilpa ha fatto sapere in serata che, intorno alle 21 di ieri, alla fuga dei due fratelli si è aggiunta quella di un terzo detenuto.
"Non c’è pace nelle carceri del Paese – sottolinea il segretario generale di Uilpa polizia penitenziaria Gennarino De Fazio – E quanto accade, ovviamente, non è frutto del caso, ma ha responsabilità precise da ricercarsi nel pressapochismo politico e amministrativo che imperversa ormai da troppi anni". "Da molto, troppo tempo – aggiunge il segretario generale del Sappe Donato Capece – arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile: Palermo, Catania, Acireale, Beccaria, Torino, Treviso, Bologna, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola. Abbiamo registrato e continuiamo a registrare, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia". Solo nove giorni fa, in quattro erano riusciti a superare il primo muro durante l’ennesima rivolta: uno era stato fermato subito, gli altri tre durante la notte. Quella sera, i fratelli F. erano stati tra i più attivi quella sera.