In coda per telefoni da duemila euro. Il rito dei fan sfegatati della Mela: "L’emozione è essere tra i primi"

La fila in piazzetta Liberty per il lancio del nuovo iPhone, che può costare più di un portatile della stessa marca. E si può comprare anche domani o tra un mese. Ma l’importante, per gli appassionati, è partecipare all’evento.

In coda per telefoni da duemila euro. Il rito dei fan sfegatati della Mela: "L’emozione è essere tra i primi"

In coda per telefoni da duemila euro. Il rito dei fan sfegatati della Mela: "L’emozione è essere tra i primi"

Coda squadrata dalle transenne sull’elegante beola grigia con cui la Apple, una manciata d’anni fa, ha ripavimentato piazzetta Liberty. Anche qualche testa più grigia tra i giovani vestiti alla moda, e più trolley che ombrelli, attendono di scendere al paradiso sotto la fontana con cascata in scatola. Una commessa spiega all’Ansa che c’è fila dalle 7 e "qualcuno, pochi" hanno passato la notte qui. Non è una scena inedita, nella Manhattan milanese dei negozi, ma stavolta non c’è un’edizione limitata da brandire sui social o rivendere a prezzo maggiorato a gente che il venerdì mattina ha da fare o preferisce dormire.

Qui il prodotto non ha bisogno del trucco, ormai praticato pure dai microartigiani che vendono via Instagram, della scarsità per giustificare un prezzo spaventoso: l’iPhone 15 è uno smartphone che costa anche più di un portatile della stessa Apple – da 979 a 1.989 euro per il "Pro Max" da un tera di memoria con guscio in titanio aerospaziale e lente periscopica – ma si poteva preordinare da una settimana e si può comprare domani o tra un mese senza fare la fila. Pure a rate, che al netto dei contratti di telefonia per farlo funzionare partono da 40,79 euro in 24 mesi, per finire di pagarlo quando di modelli più nuovi Apple ne avrà sfornati altri due.

E mistero non c’è, dato che del nuovo iPhone si sa già tutto: il nuovo profilo, il nuovo vetro posteriore "a infusione", il nuovo tasto "Azione", la nuova porta Usb-C imposta ad Apple dall’Ue in sostituzione dell’importabile (nel senso di portabilità) connettore proprietario sono stati sviscerati su profili social e canali YouTube iperspecializzati da recensori spesso onestamente critici, a volte agiografici a livelli che nemmeno il marketing di Cupertino oserebbe.

Del resto, c’è pure chi ha preso appuntamento allo Store per ritirare l’oggetto del desiderio preordinato nel D-Day del massimo affollamento. Nel 2011, all’uscita del primo nuovo iPhone dopo la morte di Steve Jobs, pare in una coda in California ci fosse Steve Wozniak, il co-fondatore di Apple: "Voglio avere il mio così come milioni di altri fans. Voglio solo poter parlare con il mio telefono", avrebbe detto. Marketing per appassionati al limite del culto pagano o no, la stessa cosa diceva ieri tale Massimiliano in piazzetta Liberty: "Sono arrivato alle 8 perché è sempre un’emozione essere tra i primi ad avere queste novità tecnologiche". Un po’ come andare alla Prima della Scala anziché a una replica, o del film Barbie al cinema vestiti di rosa. Per raccontarlo sui social, o solo per esserci.Giulia Bonezzi