
di Monica Autunno
I campi seminati riposano e i grani salgono in cattedra, alla Cascina Claudina di Truccazzano, azienda agricola e fattoria didattica, laboratori e showcooking al via, parola d’ordine dal campo alla tavola. E il debutto del prossimo sabato 18, in azienda, dalle 17 alle 19, è affidato naturalmente ai tre grani antichi, Ardito, Gentilrosso e Mentana, "risuscitati" nei campi di Corneliano Bertario dal 2018, insigniti dal marchio Deco del comune e in crescente "gradimento" sul terreno dell’acquisto a chilometro zero. Per i tre "vecchi signori" del campo un pomeriggio dedicato (info@cascinaclaudina.it o 349.5560846 per prenotazioni o info) su prenotazione.
Una presentazione storica con notazioni sul corredo nutrizionale e il valore del grano del tempo che fu, e poi mani in pasta, con dimostrazioni pratiche e laboratorio di preparazione “pasto completo” o quasi. Pasta brisè, pasta fresca, pasta frolla. "L’idea - spiega Maria Antonia Ceriani, “padrona di casa” sui 33 ettari di colture dell’azienda agricola e agrituristica - è quella di rinfrescare la conoscenza di questi prodotti e di passare poi a una fase pratica, con la preparazione di un pasto semplice ma completo: uno stuzzichino da antipasto, un primo piatto, un dolce".
I grani antichi un’eccellenza locale, una riserva di biodiversità e un’orgogliosa risposta alla coltivazione intensiva. Meno raffinati e maggiormente digeribili sono un’alternativa salutare. L’Ardito il grano antico più diffuso, "noi - così Ceriani - puntiamo sul Mentana, dal chicco più chiaro e dal sapore meno deciso". Partenza con gli antichi, si passerà poi, settimana dopo settimana, a tutti gli altri cereali prodotti in cascina: grano saraceno e segale, orzo, grano duro, farro e, a settembre, mais. Incontri per adulti e ragazzi, in marzo sarà promosso anche un laboratorio per i più piccini. Didattica, mercatini, lavori in azienda in attesa della primavera, e con un occhio preoccupato all’estate.
"Acqua ce n’è poca - così Ceriani - e anche il quantitativo di neve caduta non può rappresentare una vera riserva. Diciamo che, memori dell’anno passato, e come tutti coloro che fanno il nostro lavoro, siamo preoccupati. Speriamo nell’acqua di primavera, in concomitanza con la partenza del ciclo vegetativo". Il miraggio, la pioggia d’aprile: "Mio padre, da poco mancato, lo ripeteva sempre: ‘Marzo asciutto april bagnato fa felice il villan che ha seminato". E’ un auspicio. L’anno scorso i raccolti hanno sofferto molto".