Impianti di Biogas in stand-by "Ricorso se ci sarà il via libera"

L’anno si apre all’insegna dell’attesa, potrebbe arrivare a breve l’ufficialità della nuova autorizzazione. Il progetto passò 2 anni fa, il Tar accolse l’istanza del Comune di Inzago. Ma la firma sui faldoni non era valida

Migration

di Monica Autunno

Impianti di biogas a Masate, l’anno si apre all’insegna dell’attesa. Potrebbe arrivare a giorni l’ufficialità della nuova autorizzazione all’impianto della società Bio Energy, uno dei due pendenti sull’area masatese. La conferenza di servizi, la seconda sul medesimo progetto, si è chiusa a fine novembre. L’occhio è ora puntato su gazzette e bollettini. E le armi son già sguainate: "Qualora vi fosse una seconda autorizzazione, si partirà con un nuovo ricorso". Il destino dell’impianto Bio Energy non è l’unico al centro dell’attenzione. Resta pendente anche la sorte del progetto madre Energa srl: i comitati attendono un pronunciamento del Consiglio di Stato sui ricorsi, a ingarbugliare la vicenda ha pensato la società di progettazione, firmataria di un ricorso al Tar contro il pgt del comune di Masate. Partiamo dai fatti più recenti. È stato singolare, come si sa, l’iter numero due del progetto Bio Energy, il secondo, in ordine di tempo, presentato da una società di settore per Masate. Il progetto era stato autorizzato due anni fa, ma il Tar aveva accolto il ricorso del Comune di Inzago (limitrofo a Masate) con Legambiente e Comitati no biogas e bloccato l’autorizzazione l’estate scorsa. Nemmeno il tempo, per i firmatari dei ricorsi, di esultare, che la procedura è stata riaperta, grazie alla "sanatoria" di uno degli errori costati al piano lo stop precedente: la firma sui faldoni di un professionista non abilitato alla progettazione di impianti. Nuova firma, progetto vecchio, e, a fine novembre, nuova conferenza di servizi lampo "chiusasi - così Licia Zacchi, responsabile dei comitati No Biogas Masate - con un sostanziale via libera. Restiamo in attesa della pubblicazione dell’autorizzazione per decidere come muoverci". Sconcerto. "A dire poco. Il progetto è il medesimo di prima è cambiata solo la firma. Restano aperte, e senza risposta, problematiche di ogni genere, tutte rinviate a tavoli successivi. E come sempre, comitati e comune di Inzago, pure assolutamente coinvolti, sono stati ammessi alla conferenza come semplici uditori, senza diritto di parola".

Si dice pronto, ad autorizzazione bis ufficializzata, a un nuovo ricorso al Tar anche il Comune di Inzago. Così l’assessore all’Ambiente inzaghese Paolo Camagni. "Questo momento di difficoltà sul fronte energia - dice - sicuramente “spinge” verso questi impianti. Ed è un dato. Ma quanto ho visto e sentito nel corso delle conferenze di servizi mi ha, per usare un termine accettabile, sconcertato. Nessun serio esame sui problemi, il Comune confinante e i cittadini ammessi ai lavori per gentile concessione, falle procedurali grandi come una casa. È mio parere, come credo di tutti, che l’autorizzazione arriverà a breve. E il ricorso del nostro Comune arriverà a ruota".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro