Riccardi
Il mondo è pieno di tragedie. Non il mondo la tragedia per il pessimismo dominante. Nel pianeta c’è stato sempre movimento. Lento ma inesorabile, ora più veloce e virtuale con cambiamenti ad horas. La migrazione, secondo la Storia, ha tante facce e molte le cause che l’hanno determinata. La principale. La ricerca del benessere in luoghi più ospitali dove la conquista della pagnotta è meno ostica. Focalizziamoci ai nostri tempi, in particolare all’Europa. Considerata da altri Continenti, inspecie Africa ed Asia, più confortevole. Dalle terre europee, nel passato, sono partite truppe alla scoperta dello ignoto. Invaso quando scoperto. A parte l’America che ha storia a sé, i siti conquistati sono stati colonizzati. Poi le due guerre mondiali hanno sconvolto il modo di vivere. Conflitti, lutti, distruzioni e fiumi di sangue, hanno accelerato il progresso. Il tenore di vita è migliorato. È stato auspicato un modello di democrazia che, in un universo di diversità razziali, culturali, religiose e quant’altro, consenta un governo del popolo. Più apparente che reale. Tramontata la colonizzazione, solo nella forma originaria, si assiste ad un’imponente migrazione di milioni di individui. In fuga per guerre, dispotismi, fame o per l’utopica ricerca di paradisi. Come vuol far credere la malavita organizzata che specula, con alti profitti, sul commercio di carne umana. Nell’altra sponda una parte grida all’ineludibile necessità di nuove forze. Tutte da accogliere senza se o ma. Anche perché l’Occidente deve pagare errori e soprusi del passato. Per Dante “molte fiate già pianser li figli per la colpa del padre”. Il problema va affrontato con onestà intellettuale, senza pietas od interessate ideologie. Il Vecchio Continente è carente di forze nuove, utili se addestrate ed educate anche per il loro interesse. Oltre a quello dei cittadini timorosi. Traballante la sicurezza.