FULVIO
Cronaca

Il vino del Duomo per dare futuro alla Cattedrale

Fulvio

Pravadelli*

Dopo il “Gusto del Duomo“, nasce una nuova iniziativa a sostegno dei restauri della Cattedrale. Abbracciando ora il progetto “Vino del Duomo” perpetriamo un’antichissima tradizione. Perché, come ricorda il presidente della Veneranda Fabbrica, Fedele Confalonieri, "la storia del Duomo è fatta di sorprendenti intrecci tra cibo, gastronomia e arte. Sui suoi ponteggi, del resto, si viveva e si trascorreva molto tempo. I prodotti della terra, alcune volte, rappresentavano non soltanto un nutrimento per gli operai che qui lavoravano, ma anche una preziosa fonte di ricavo per contribuire alla costruzione della Cattedrale". È il caso del vino: la Veneranda Fabbrica, infatti, possedeva dei vigneti fin dal XV secolo a Volpedo e, con la vendita dell’uva, finanziava il cantiere. Recuperando l’antica tradizione sono nate nuove collaborazioni e abbiamo trovato ne ’La Collina dei Ciliegi’ un interlocutore sensibile e generoso. II presidente e amministratore delegato Massimo Gianolli ha voluto anche adottare la statua del Gigante 29. E per dare nuova vita alla nostra Cattedrale ha pensato anche a un prodotto di eccellenza: il “Vino del Duomo”, appunto, un rosso Igt Verona prodotto per l’occasione dall’azienda vitivinicola veronese, a interpretare l’evoluzione di un mecenatismo virtuoso che, nel XIV secolo, vedeva cittadini e intere comunità consegnare agli officiali della Veneranda Fabbrica brente di vino (75,55 litri) i cui proventi venivano destinati a coprire le spese di cantiere dell’erigenda Cattedrale. Il progetto triennale, che prevede a breve l’inserimento de “il Brut”, ha al centro un’elegante bottiglia di Corvina in purezza, con etichetta firmata dal wine designer più premiato al mondo, Mario di Paolo. Ogni bottiglia venduta contribuirà a sostenere i restauri del Duomo di Milano.

* Direttore generale

della Veneranda Fabbrica

del Duomo