Il vertice post aggressioni. Ministro Piantedosi in città. Reati in calo del 6,7%: "Ma il problema va gestito"

Incontro a Palazzo Diotti dopo gli episodi violenti a Lambrate e in Stazione Centrale. Ipotesi Cpr-bis: "Lavoreremo anche per un supporto logistico al meccanismo di espulsione". .

Il vertice post aggressioni. Ministro Piantedosi in città. Reati in calo del 6,7%: "Ma il problema va gestito"

Il vertice post aggressioni. Ministro Piantedosi in città. Reati in calo del 6,7%: "Ma il problema va gestito"

Nel primo trimestre del 2024, il numero totale dei delitti commessi a Milano è diminuito del 6,7% a fronte dello stesso periodo del 2023. È il dato emerso durante la riunione che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presieduto ieri mattina in Prefettura a Milano con il capo della Polizia Vittorio Pisani, il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Giuseppe Petronzi e i vertici territoriali delle forze dell’ordine. Resta il fatto che gli ultimi fatti di cronaca in città, in primis l’accoltellamento del viceispettore di polizia Christian Di Martino alla stazione di Lambrate lo scorso 8 maggio, tengono i riflettori puntati sul tema sicurezza. Da qui, la riunione del Coordinamento delle forze di polizia nella giornata in cui la presenza in città del numero uno del Viminale era già prevista, al convegno sulle “vittime dell’odio”organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) al Memoriale della Shoah.

"Milano ha sicuramente delle particolarità sul versante della sicurezza perché all’esistenza di fenomeni si contrappone anche un benessere storico, un grande senso civico della cittadinanza. I problemi sono sicuramente acuiti. Quindi sì, c’è un problema di sicurezza nel senso che va gestita", ha commentato Piantedosi a margine del convegno. Secondo il ministro, però, proprio gli ultimi fatti di cronaca – all’accoltellamento del poliziotto si aggiunge il caso, 24 ore dopo, di piazza Luigi di Savoia dove un agente della Polfer ha sparato a una spalla a un egiziano ventisettenne che lanciava pietre con una fionda rudimentale – hanno evidenziato "il grande impegno che stanno mettendo in campo gli operatori della sicurezza rispetto ai problemi che ci sono".

Toccato sempre a margine dello stesso evento anche il tema Cpr, Centri di permanenza per il rimpatrio, che infiammano il dibattito politico, in particolare dopo l’ipotesi del governo di aprire un secondo Cpr a Milano da affiancare a quello di via Corelli. "Abbiamo delle idee un po’ più articolate sulla possibilità di realizzare una seconda struttura di trattenimento di quel tipo e altri sistemi di supporto logistico al meccanismo di espulsione", ha affermato il ministro. Secondo quanto emerso, sta vagliando misure alternative per aumentare il numero di persone trattenute con strutture aggiuntive che non siano necessariamente Cpr.

"Lavoreremo per migliorare sicuramente il sistema della logistica a supporto del meccanismo delle espulsioni che si deve sostenere anche attraverso l’individuazione di strutture di trattenimento", ha spiegato. Nei giorni precedenti c’è stato un botta e risposta a distanza tra Piantedosi e il sindaco di Milano Beppe Sala, il quale ha criticato l’ipotesi di un Cpr-bis anche per le modalità con cui è stata fatta, senza avvisare l’amministrazione, e che aveva già attaccato il governo dopo il ferimento dell’agente perché l’aggressore irregolare in Italia avrebbe dovuto essere espulso.

A riguardo, ieri il ministro ha risposto che quella del sindaco Sala "è un’opinione. Non sono d’accordo perché abbiamo un impegno crescente in termini percentuali ancora non risolutivo di quelli che sono i nostri obiettivi. Credo che se ci saranno i presupposti di una buona

sinergia istituzionale, anche con il Comune e le amministrazioni territoriali, i risultati maggiori si vedranno in tempi più veloci". E "i Cpr – ha aggiunto – sono fondamentali, il 70% delle persone che si riescono a espellere passano attraverso i Cpr per cui sono strutture a supporto della logistica delle espulsioni. Le due cose vanno di pari passo" Intanto, la polemica sul Cpr-bis ha infiammato nel pomeriggio anche il Consiglio comunale. "Dare la colpa al governo di quanto accaduto è stata la principale preoccupazione di questa amministrazione dopo il ferimento dell’agente – parole del segretario provinciale della Lega Samuele Piscina –. Di un secondo Cpr la città ha estremamente bisogno. Ora spetta a Milano dare l’ok, avere una interlocuzione e trovare una sede". Ma un secondo Cpr "mi sembra la cosa più inutile rispetto a tutte le proposte che potevano arrivare da questo governo – ha ribattuto il capogruppo del Pd Filippo Barberis –. Propongono un nuovo Cpr quando il primo è sotto sequestro giudiziario, per una triste vicenda, e oltretutto non è nemmeno pieno".

Marianna Vazzana