Milano, universitari ‘scortati’: alla Bocconi mille passaggi in un anno. “E anche Parco Ravizza adesso fa meno paura”

Il progetto per chi studiava in biblioteca di notte proseguirà anche a settembre. Ci si trova in gruppo e si raggiungono le residenze insieme a un vigilante. Gli studenti: "Più pattuglie e biciclette elettriche hanno migliorato la situazione".

Studenti dell' Universita' Bocconi mentre atraversano il Parco Ravizza e in Via Sarfatti e  Via Gobbi all' imbrunire

Studenti dell' Universita' Bocconi mentre atraversano il Parco Ravizza e in Via Sarfatti e Via Gobbi all' imbrunire

Milano, 10 giugno 2023 – Era stato lanciato in via sperimentale nel mese di gennaio del 2022: da quel momento, fino a dicembre, il servizio di “accompagnamento degli studenti della Bocconi“ ha dato loro circa mille “passaggi“ dalla biblioteca fino a viale Toscana e viceversa, passando dal Parco Ravizza. Si partiva dalle 18, in pieno inverno, verso le residenze Spadolini, Dubini e Isonzo e viceversa: i posti letto sono tutti poco al di là della circonvallazione esterna, per raggiungerle in fretta si taglia passando dal parco, anche al buio.

"Il servizio di accompagnamento ha funzionato anche nel 2023 - fanno sapere dalla Bocconi -, verrà sospeso in concomitanza della chiusura della biblioteca e riprenderà regolarmente a settembre". Da sperimentale è diventato una “prassi“. Ci si aspetta in un punto e a “scortare“ gli studenti che si attardano sui libri fino a notte fonda è il personale del servizio sicurezza.

"La Bocconi ha avviato, in occasione della sessione di esami invernale, un servizio sperimentale di Pedibus da e per le residenze universitarie che si trovano al di fuori del Campus": così l’università di via Sarfatti aveva spiegato l’iniziativa presa, ricordando la collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine, ma anche che il servizio era "in linea con le best practice internazionali" e aveva "l’obiettivo di supportare gli studenti che frequentano l’università e la sua biblioteca in orari serali, favorendo la socializzazione e la conoscenza del territorio e diffondendo la cultura della mobilità sostenibile".

Il servizio era stato sollecitato dagli stessi studenti - e in particolare dalla lista B.Lab Unilab Network - dopo segnalazioni di rapine e aggressioni da parte di baby gang e delinquenti. Era stato accompagnato poi dalla richiesta del Municipio 5 di installare più telecamere nei punti di accesso dell’area verde stretta tra via Bocconi, viale Toscana e via Vittadini, ed erano stati potenziati i pattugliamenti dell’area con interventi specifici di polizia locale e polizia di Stato.

"Il fatto di dover attraversare il parco e le zone limitrofe spesso disincentivava la frequentazione degli spazi del campus fino a tardi, adesso la situazione sembra essere migliorata e sono arrivate anche le biciclette elettriche, molto comode per attraversare il parco ed evitare brutti incontri", aggiunge Fabio, uno studente che da gennaio a giugno dello scorso anno ha usufruito del servizio, prima di partire per un’esperienza di studio oltre-confine.

È rientrato questo semestre, adesso si muove in bici. "La situazione di Parco Ravizza è migliorata e monitorata - conferma Natale Carapellese, presidente del Municipio 5 -. Purtroppo però sono aumentate le criticità in altre aree al Gratosoglio e allo Stadera, e anche lì c’è uno studentato e si verificano episodi che preoccupano ragazzi e residenti. Per questo ho scritto una lettera al prefetto e al Comune per informarli della situazione. Sono previsti diversi lavori, tra cui il rifacimento della linea tranviaria, e stiamo cercando di fare il massimo per migliorare l’area e la sua sicurezza. Ma non è facile".

Sotto la lente anche via Montegani: "Fino a cinque anni fa c’era una camionetta dell’esercito che funzionava da deterrente. Non capisco perché sia stata tolta da un luogo periferico".

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