Giorgio
Fiorentini*
Il ruolo del volontariato e del Terzo settore è riconosciuto all’art 24. della Riforma Sanitaria della Regione Lombardia (RSL) che è all’ultimo miglio ed è in aula per la discussione. “Chi ha ruolo” è parte dell’attività di servizio sanitario insieme al “ruolo” dei medici, del personale socio sanitario ecc. Questo riconoscimento del volontariato e del Terzo Settore, insieme all’istituzione di un forum di confronto permanente (art.5) con le associazioni di pazienti e associazioni ospedaliere, offre l’opportunità di sviluppare un orientamento dei servizi e delle prestazioni socio sanitarie a favore dei pazienti, dei degenti, degli ospiti delle Rsa e di coloro che “hanno bisogno”. È un volontariato attivo e integrato nell’offerta dei servizi con una professionalità che si basa sulle abilità e competenze che si acquisiscono tramite formazione costante. Il ruolo del volontariato e del Terzo Settore, però, deve essere attore della coprogrammazione e coprogettazione dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali come operatività acquisita con l’art 55 del D.Lgs.11717. Questa precisazione manca nella RSL e potrebbe mantenerla patologica posizione ancillare del Terzo Settore, non valorizzando la capacità di profilare la domanda sanitaria e socio sanitaria dei cittadini. I volontari che accolgono i pazienti negli ospedali che stabiliscono una relazione - risposta alle domande di orientamento logistico, burocratico amministrativo e di supporto anche psicologico - offrono un valore aggiunto non solo alle prestazioni, ma predispongono il paziente a gestire una maggiore lucidità nel rapporto con i medici e con l’altro personale sanitario; il volontariato domiciliare, per esempio, offre un identikit sui bisogni dei cittadini delle fasce deboli. Le teorie sulla conferma-disconferma delle aspettative del paziente che ha e sviluppa fiducia nell’istituzione sanitaria che offre i servizi sanitari sono la base di questo approccio. La prima aspettativa è la guarigione o lo “stare meglio” che però si sviluppa contemporaneamente alla fruizione delle attività offerte. Un tema aperto è il differenziale fra la percezione del servizio sanitario offerto e la soddisfazione agìta. Infatti spesso si sceglie un ospedale rispetto ad un altro perché più garante di medici migliori rispetto ad altri. Una caratteristica del processo è la generazione di “qualità percepita”. La RSL "riconosce e promuove il ruolo del volontariato nella sua essenziale funzione complementare e ausiliaria al Servizio Sanitario Lombardo". Ora la sfida è nell’applicazione.
* Università Bocconi