Il Pil cresce Resta lo spettro dell’inflazione

Bruno

Villois

A guardare la dinamicità con cui Milano è ripartita dopo le due principali fasi del Covid, sembrerebbe che la sua ascesa nell’Olimpo delle migliori capitali europee sia inarrestabile. Le sfide in campo sono molteplici e tutte stanno rispettando i tempi. Lo Human Technopole entro 1824 la cittadella internazionale del sapere scientifico aprirà i battenti, nei dintorni c’è un fiorire di cantieri per nuovi edifici, tutti realizzati in altezza, in modo da rispettare l’espansione delle aree verdi prospicienti. Parimenti il modernissimo Galeazzi, fiore all’occhiello delle scienze mediche osteoarticolari, è anch’esso in prossimità di apertura. Il concetto del nuovo che avanza e radica consistenze lavorative e reddituali appare certo.

Nel decennio in corso dovrebbero aumentare sia il reddito procapite, sia gli occupati stabili, incrementando il Pil milanese che, tendenzialmente, dovrebbe favorire anche quello del primo hinterland. A fronte di tutte queste realtà si stanno però profilando nubi oscure all’orizzonte che potrebbero alterare il progetto Milano del decennio, allungando tempi e modi di realizzazione. Lo spettro di un inflazione galoppante per un una città come Milano , nella quale il costo della vita è già il più elevato d’Italia e proporzionalmente il reddito procapite fa fatica a reggerne il passo, nel caso l’inflazione arrivasse a superare il 10-12% a livello nazionale , percentuale che è assai provabile, quello di Milano sarebbe ben superiore, avvicinandosi pericolosamente ad un 15-16%, percentuale che creerebbe le condizioni per far tirare il freno a mano dei consumi, consumi che sono stati sostenuti, a Milano in particolare, in misura rilevante dal turismo estero, ora in naturale calo fino a settembre. A questo rischio va aggiunto quello dell’ ipotetica recessione, si spera temporale e limitata all’ultimo quarter dell’anno e ai primi due del 2023. Il rallentamento dell’economia tedesca, ormai molto netto, primo sbocco del nostro export e le incertezze su quella statunitense, rendono possibile uno scenario recessivo. Politica e categorie economiche della città dovrebbero connettersi e raccordarsi per limitare l’arretramento ed evitare che un brusco rallentamento si protragga nel tempo e contragga l’espansione in modo significativo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro