REDAZIONE MILANO

Il piano ex Galbani in Consiglio: "Impatto enorme"

L’approvazione era materia della giunta comunale. Le liste civiche hanno chiesto. un passaggio in aula

La linea della partecipazione vince, approda in consiglio il piano di riqualificazione dell’ex Galbani. La sua approvazione è materia di giunta. In aula, all’ordine del giorno del consiglio di lunedì sera, un atto di indirizzo politico.

Riguarda il progetto già illustrato in due commissioni urbanistiche che delinea la rinascita sia dell’area dismessa centrale, a ridosso della stazione ferroviaria, sia della critica area delle ex porcilaie sulla Cerca.

Il passaggio in consiglio comunale è stato voluto da una consistente componente delle liste civiche, "progetto dall’enorme impatto per il futuro della città, una condivisione doverosa".

L’opportunità o meno di allungare i tempi di una approvazione con un passaggio consiliare non previsto da normativa sarebbe stato uno dei motivi recenti di frizione all’interno della maggioranza. E uno dei motivi delle dimissioni in tronco, la scorsa settimana, dell’assessore ai Lavori pubblici Franco Guzzetti, successive a un’infuocata riunione politica.

La vicenda Galbani un nodo da sciogliere quanto prima. In attesa le Officine Mak, i cui titolari, nelle scorse settimane, hanno commentato a toni aspri i "tempi estenuanti" della trattativa con il Comune.

Per l’acquisizione definitiva dell’area, opzionata con una fideiussione da oltre un anno, l’operatore è ricorso a una proroga da normativa. "Ma non possiamo aspettare in eterno – così aveva detto l’operatore nei giorni scorsi – . Talvolta ci domandiamo se all’amministrazione comunale melzese arrivare in porto in questa operazione interessi oppure no".

Il piano prevede due ambiti distinti di intervento: residenza, servizi e viabilità pedonale di ricucitura fra l’area stazione e il centro storico sull’area centrale; destinazione commerciale sul sito delle ex porcilaie, ad oggi il più critico sul fronte della sicurezza (per rifiuti e per un costante rischio intrusioni e occupazioni). Il progetto del supermercato, in questi mesi, quello che ha fatto maggiormente discutere. Ma per l’operatore acquirente una condizione sine qua non: "Senza supermercato il progetto non sta economicamente in piedi".

Varie proposte alternative sono state presentate e scartate: un hotel, un polo eventi e fiere.

Ci si prepara al dibattito in aula in un clima politico che torna ad apparente tranquillità dopo la bufera dei giorni scorsi. Sulla surroga dell’assessore dimissionario, "ad oggi – taglia corto il sindaco Antonio Fusè – nessuna novità. Ci siamo presi una pausa di riflessione".

Monica Autunno