Il Pgt di Basiglio nella bufera È ancora scontro politico

BASIGLIO

"I problemi che stiamo affrontando oggi - afferma l’assessore all’Urbanistica Alvise Rebuffi (nella foto) - a tutela del territorio e dei cittadini di Basiglio sono nati nel 2012 dal “peccato originale” della Giunta Cirillo, che approvò il Pgt senza confrontarsi con la cittadinanza. Rese edificabili parti del territorio destinate ad attrezzature e impianti di interesse generale". Prosegue lo scontro sul nuovo Pgt fra nuovi (da 9 anni alla guida della città) e vecchi amministratori. Mentre le parti litigano Basiglio e Milano 3 continuano a crescere di volumetrie e la città dei paperoni (al primo posto anche quest’anno per reddito pro capite) rischia di trovarsi un Comune che dovrà sborsare soldi per gli oneri di urbanizzazione mal calcolati negli scorsi anni e per i quali la Corte dei Conti ha chiesto il pagamento. "Era stato chiesto un referendum - evidenzia il sindaco Lidia Reale - contro la scelta di Cirillo di costruire oltre 300mila metri cubi di nuove abitazioni. Non lo aveva concesso e si era anche opposto innanzi al Tribunale alla richiesta del Comitato. Poi nel 2014 la Regione approvò l’art. 5 della Legge 312014, che impedì ai Comuni di modificare i Pgt e li obbligò ad approvare i piani attuativi". Da qui il lungo percorso che ha portato alla scelta dell’amministrazione comunale di voler condividere con i cittadini il nuovo piano. Ma nel frattempo “gli errori del passato” ricadono sulla collettività.

"Il piano AT01, per il quale Cirillo pochi giorni prima delle elezioni aveva già dato parere favorevole, dopo il cambio di amministrazione e dopo cinque ricorsi al Tar contro il Comune - precisa l’assessore Rebuffi - venne sensibilmente ridotto. Il piano attuativo AT02 non venne mai approvato dalla Giunta di Basiglio, tant’è che la Regione nominò un commissario ad acta".

Mas.Sag.

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