Il padiglione Made in Cambiago ha conquistato l’Expo di Dubai

Settima volta a un’esposizione mondiale, l’azienda Eurostands firma l’installazione dell’Angola

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di Barbara Calderola

Dopo la frustata del virus ai bilanci il ritorno alla normalità è una commessa all’Expo di Dubai. Per Eurostands è la patente che mancava per lasciarsi definitivamente la crisi sanitaria alle spalle. L’azienda di Cambiago firma il padiglione dell’Angola e dà prova ancora una volta di "sapere raccogliere tutte le sfide che il mercato ci pone", spiega l’amministratore delegato Maurizio Cozzani. È lui che ha traghettato il marchio fuori dalle secche del virus, prima convertendo la produzione di allestimenti fieristici di alto livello - Eurostands cura le passerelle di Armani e di tante griffe dell’alta moda - a quella di barriere anti-Covid, passando all’architettura temporanea con l’installazione di opere d’arte alla Statale di Milano, e ora torna ai percorsi per visitatori in arrivo da tutto il globo.

Sì perché per il quartier generale di via ai Campi è la settimana volta a un’esposizione mondiale. Il debutto risale a più di 20 anni fa quando, nel 1998, a Lisbona, realizzò il padiglione Italia per proseguire nel 2010 con quello a Shanghai e con i 4 nazionali presentati a Milano in occasione di Expo 2015. L’auspicio dell’ad per il futuro "è che l’appuntamento negli Emirati sia il primo di una lunga lista di eventi internazionali in presenza". Intanto, si gode il suo Angola, dove ha coniugato "cultura e sostenibilità", nei 3 piani di costruzione all’interno di un’area di 2000 metri quadrati che ha attrezzato nei minimi dettagli: arredi, cucina, ristoranti e decorazioni per la maggior parte in materiali ecosostenibili: legno, metallo e vernici ecologiche. La zona 4 è la più tecnologica con una parete di 500 piastrelle illuminate dall’interno. "Una soluzione giocosa dal valore altamente simbolico, una metafora del futuro del Paese con l’innovazione a fare da bussola per lo sviluppo", sottolinea Cozzani. Del resto il tema scelto dalla committenza, "Oportunidades", "è altamente evocativo - spiega il manager - di buon auspicio dopo le difficoltà attraversate in questo anno e mezzo da tutti. L’installazione, frutto della partnership con l’azienda emiratina Abra, si trova nell’Opportunity District, che incarna la missione generale di Dubai: stimolare connettività e opportunità".

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