MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Il motore pagato e mai usato. In campo la Corte dei conti

Opera, l’aria condizionata in biblioteca non funziona. E il Comune interviene. Noleggiata per 60mila euro una macchina sostitutiva. Ma è inutilizzabile.

Il motore per i condizionatori della biblioteca e del centro polifunzionale di Opera è stato pagato, ma non è mai entrato in funzione. Era stato noleggiato per sopperire alle problematiche del condizionamento del centro polifunzionale, ma sia quest’anno che lo scorso, il problema non è stato risolto a fronte di una spesa di 60mila euro. L’opposizione chiede chiede quindi spiegazioni all’amministrazione comunale e presenta un esposto alla Corte dei conti. Nella primavera del 2022 si rompe l’aria condizionata al centro polifunzionale e l’Amministrazione segnala che l’impianto presente non si può riparare. A luglio, dello stesso anno, la biblioteca viene chiusa nelle ore pomeridiane per il troppo caldo. Passa un anno e la situazione non cambia. A metà maggio 2023 era stato fatto arrivare un chiller a noleggio per coprire il periodo giugno-settembre, ma per farlo funzionare serviva una potenza di 100 kw. Più di quanto il centro polifunzionale può supportare.

E così il motore per i condizionatori non è stato collegato e, scaduto il noleggio, a ottobre è stato portato via. Costo totale 59mila euro ai quali vanno aggiunti 3mila per 6 impianti Pinguini acquistati inutilmente dato che sono rimasti inutilizzati anche quelli nella maggior parte dei casi. "Una vicenda surreale quella del centro polifunzionale costretto a funzionare a orario ridotto con temperature proibitive per il secondo anno consecutivo. Per il sindaco ci sarebbero bambini che studiano a 40 gradi per terra per giustificare il proprio immobilismo. Offendendo l’intelligenza dei suoi stessi concittadini - spiega Pino Pozzoli, consigliere comunale di opposizione che sulla vicenda ha presentato un esposto -. Si è ridotto il servizio pubblico della biblioteca, si è messa un’attività privata in difficoltà, si è tolta la possibilità ai cittadini di prenotare stanze con danno alle casse comunali ma, soprattutto, si sono buttati al macero oltre 60mila euro di soldi pubblici che dovevano essere impegnati a favore della cittadinanza".