ROSARIO PALAZZOLO
Cronaca

"Il lavoro affermi dignità e valore"

L’arcivescovo Mario Delpini inizia dalla Interlem di Sesto il suo pellegrinaggio in vista del Primo Maggio

di Rosario Palazzolo

È arrivato in azienda in modo discreto, accompagnato solo da un collaboratore. Si è soffermato pochi istanti con le autorità locali che lo avevano raggiunto per rendere omaggio alla sua visita, poi si è riunito con i lavoratori per pregare con loro ed esortarli ad avere fiducia nel futuro e a essere intraprendenti e solidali con il prossimo. L’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha cominciato da Sesto San Giovanni il suo pellegrinaggio nel mondo produttivo della Diocesi, per portare a tutti i lavoratori il suo messaggio in vista della festività del Primo Maggio. Ospite della Interlem, dell’imprenditore Massimiliano Riva.

Delpini ha voluto cominciare il suo viaggio nell’ex città operaia, ma ha scelto un’azienda informatica, quasi a voler assecondare la metamorfosi che Sesto sta vivendo da quasi un ventennio. In un salone dedicato al nuovo esercito degli analisti informatici, si è soffermato per parlare con giovani come Luca e Giovanni, di 19 e 25 anni, che in questo surreale anno di pandemia sono riusciti a terminare i loro studi e a trovare un lavoro stabile. Proprio a persone come loro ha inteso parlare, sottolineando come in un anno di incertezze e di tensioni il lavoro rappresenti prima di tutto uno strumento per affermare la dignità e il valore delle persone. Dopo aver pregato con una trentina di dipendenti e collaboratori della Interlem, l’arcivescovo li ha esortati a rimboccarsi le maniche per aprire "una pagina nuova del lavoro e dei lavoratori nella quale scrivere innanzitutto le parole fiducia, solidarietà, alleanza, buon vicinato e carità". Parole che Massimiliano Riva, imprenditore visionario, raccoglie come uno stimolo in più. "Negli ultimi quattro mesi abbiamo assunto 15 persone – dice –. Siamo in 120, una grande responsabilità. Tuttavia mi sono imposto di guardare al futuro con fiducia, anche perché per innovare si deve avere il coraggio di anticipare i cambiamenti". Ad ascoltare l’arcivescovo ci sono molti dei giovani che ha assunto.

"Potrei chiamarla fortuna, ma forse non è la parola giusta – confessa Luca Della Valle, informatico ventenne di Arcore –. Mi sono diplomato la scorsa estate in piena pandemia e già in settembre ho trovato lavoro qui. Devo confessare che nel settore informatico ci sono molte opportunità di lavoro, ma è importante presentarsi nel modo giusto e mostrare ciò che si sa fare". In un periodo così difficile ha trovato lavoro anche Giovanni Beretta, 25 anni, di Treviglio, che si è laureato a fine ottobre in Economia e Commercio. "Per me la ricerca del lavoro non è stata così semplice e lineare – confessa – ho mandato molti curriculum, poi ho deciso di fare un corso di specializzazione in sistemi informatici che mi ha consentito di arrivare fin qui". Ornella Formisano, responsabile risorse umane, si è occupata di leggere un messaggio di Papa Francesco durante la preghiera. "In questi mesi – dice – abbiamo parlato con molti giovani, nei loro visi abbiamo colto soprattuto il desiderio di contatto, di lavorare in team. Credo che questo sia ciò che manca di più alle persone".