
Il freezer dei nobili d’antan Da domani a Villa Arconati si visita anche la ghiacciaia
di Roberta Rampini
Restauro terminato: da domani l’antica ghiacciaia di Villa Arconati sarà visitabile (dall’esterno). Un altro ambiente della piccola Versailles alle porte di Milano, tornato al suo splendore originario, si aggiunge a quelli che i visitatori possono ammirare tutte le domeniche. "Nel corso del restauro è stata fatta una scoperta singolare e molto interessante – raccontano dalla Fondazione Augusto Rancilio –: la struttura ottagonale delle pareti e della cupola della ghiacciaia è un rivestimento che è stato collocato attorno a una preesistente struttura circolare più antica e probabilmente originale. Questo ulteriore strato è stato probabilmente aggiunto per migliorare la tenuta termica all’interno della ghiacciaia, che è uno degli elementi più antichi di Villa Arconati, in quanto è documentata già in un’incisione della fine del XVII secolo". La ghiacciaia era molto importante per la conservazione dei cibi ai tempi degli Arconati, e solo le famiglie più facoltose potevano permettersela. Quella della villa si sviluppa in parte sotto il livello del terreno ed è formata da cunicoli che terminano con piccole celle in cui venivano stoccate le provviste. C’è anche un grande ambiente solo in parte sotterraneo, di forma circolare, che corrisponde alla grande cupola di forma ottagonale che si trova tra la limonaia e il teatro di Andromeda. Ma come funzionava? Lo spazio sotto la cupola veniva riempito di ghiaccio, preso dal laghetto del Borgo, e di neve: si creava, così, un ambiente abbastanza freddo per la refrigerazione dei cibi durante i mesi estivi. Le cronache settecentesche narrano che il ghiaccio in estate veniva utilizzato, unito al succo dei limoni della villa, per preparare freschi sorbetti che rinfrescavano e deliziavano i palati degli ospiti in visita. Un altro ambiente che da domani, sempre dall’esterno, si potrà ammirare è la legnaia, l’antica bottega del falegname: il restauro è quasi ultimato ed è stato possibile grazie ai fondi 2022 di un Piano integrato della cultura di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. Oltre al giardino, tutte le domeniche, è possibile visitare il palazzo. La visita guidata di 90 minuti quest’anno ha un percorso rinnovato, che consente di immergersi nella storia dal Castellazzo medievale alla più sontuosa tra le “ville di delizia” seguendo la narrazione delle vicende degli antichi proprietari dal Seicento fino al XX secolo.