ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Segrate, il Covid e la morte del padre: "Ho fatto ciò che era giusto"

Milo, 19enne di Milano2, ricevuto dal sindaco: esempio per i coetanei. Studia, aiuta la mamma col lavoro, è punto di riferimento dei due fratelli

Andrea Durante e il sindaco di Segrete Paolo Micheli

Studente e lavoratore, diventato dopo la morte improvvisa del padre un punto di riferimento per la madre e i due fratelli più piccoli, un 19enne di Milano 2 è stato di recente ricevuto dal sindaco Paolo Micheli - e omaggiato della maglia del Segrate calcio - come “esempio di una gioventù positiva e operosa”. "L’ho voluto incontrare perché tantissime persone, con grande ammirazione, mi hanno parlato di lui e di quello che ha fatto durante la pandemia", spiega il sindaco. Un ragazzo, del quale "tutti apprezzano l’umiltà e la generosità".

La storia è quella di Andrea Durante detto Milo, che il 30 dicembre 2021 ha perso il padre a causa del Covid. "Prima mi sono ammalato io - racconta - e otto giorni dopo il papà, che purtroppo è finito in terapia intensiva e poi se n’è andato, a 68 anni. Un colpo durissimo per tutti noi. Ancora adesso aspettiamo che torni a casa appoggiando il suo rumoroso mazzo di chiavi, ma sappiamo che non succederà". Superati quegli istanti terribili, Andrea non si è perso d’animo e ha deciso di dare una mano nell’azienda della madre, specializzata nella produzione di video e programmi televisivi. "Durante l’estate avevo fatto uno stage nello studio di un commercialista e avevo imparato ad usare il programma per le fatture elettroniche: “posso occuparmi di questo”, ho detto alla mamma. Ho iniziato così.

Ora mi occupo anche di altro, compreso caricare sul portale della banca le buste-paga, sempre con la supervisione di un commercialista". In tutto questo, Milo è riuscito a diplomarsi al Liceo scientifico San Raffaele ("I professori mi sono stati vicini") e ad iscriversi a un corso di Bio-ingegneria a Pavia, "la città dove mio padre ha vissuto fino ai 25 anni e della quale parlava nei racconti di quando era giovane. Studiare lì è come un omaggio a lui". Così il 19enne ha cercato di trasformare il dolore in qualcosa di costruttivo per sé e per la sua famiglia. "Io, “un esempio per i miei coetanei”? Preferisco il basso profilo. E poi ognuno di noi ha vissuti diversi. Ho fatto quello che era giusto fare, senza pormi domande. Come mio padre collaborava con l’azienda della mamma nei momenti liberi dal suo lavoro, così io ho sentito che era doveroso aiutare. Forse tenermi impegnato è anche un modo per non lasciarmi andare allo sconforto".

Un giovane più maturo della sua età e con un grande senso di responsabilità, "ma ho anche i miei momenti da 19enne - dice -. Nel tempo libero esco con gli amici. Seguo il calcio: sono tifoso del Milan. E ascolto un sacco di musica rap. La sera vado a dormire con le cuffie nelle orecchie e la musica a basso volume: mi aiuta a non lasciarmi sopraffare dal flusso dei pensieri". "Come Milo - conclude il sindaco di Segrate - tanti altri ragazzi e ragazze della nostra città, anche giovanissimi, hanno reagito, o stanno reagendo in modo coraggioso e positivo alle difficoltà della vita. A tutti loro va il nostro plauso".