Il coraggio delle donne nella Milano di “Cenere“

A Milano nel 1898, Tiziana Ferrario racconta l'amicizia tra due bambine, Giovannina e Mariuccia, in un romanzo che esplora i contrasti della città durante la rivoluzione industriale. Donne coraggiose e rivoluzionarie che hanno fatto grande Milano.

Il coraggio delle donne nella Milano di “Cenere“

Il coraggio delle donne nella Milano di “Cenere“

Milano, primavera 1898. La rivoluzione industriale porta la modernità e un nuovo sottoproletariato povero, affamato. Raccontando l’amicizia tra due bambine di 10 anni, Giovannina e Mariuccia, Tiziana Ferrario scrive il romanzo della città dei contrasti, culla del socialismo e tempio della moda in Italia. Giovannina, orfana di padre, è una piscinina apprendista in una sartoria che serve la buona borghesia; Mariuccia è la figlia del parlamentare socialista Luigi Majno e di Ersilia Bronzini, fondatrice dell’Unione femminile, paladina della battaglia per l’emancipazione. È la stessa Milano di Alessandrina Ravizza, la contessa del brod, fondatrice della Cucina dei Malati poveri nel quartiere Garibaldi, e di Anna Kuliscioff, la dutura dei poveri, esule russa tra le prime laureate in Medicina in Italia e compagna di Filippo Turati.

Donne coraggiose e rivoluzionarie, donne che non si accontentano della carità ma vogliono cambiare il mondo. Donne che hanno fatto grande Milano. “Cenere“, l’ultimo libro della giornalista Ferrario, è stato presentato ieri alla Mondadori di piazza Duomo. Con l’autrice, Danilo De Biasio, Agnese Pini, direttrice di Quotidiano Nazionale, Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Telegrafo, e Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera.

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