
di Laura Lana
Dopo quasi dieci mesi di stop, gli operai sono tornati al cantiere della metropolitana. L’impresa ha ripreso possesso dell’appalto, dopo la firma dell’accordo transattivo attesa da luglio, più volte rimandata e avvenuta il 13 gennaio.
Ieri mattina si è svolto il sopralluogo tecnico con gli addetti, la direzione lavori e i tecnici del Comune di Sesto per tutte le attività dei prossimi giorni e delle prossime settimane. Ad essere avviate saranno le opere di “stralcio“, vale a dire quelle per il ripristino della viabilità in viale Gramsci e la riqualificazione delle strade limitrofe, come largo Levrino. Una riapertura al traffico attesa da nove anni, per un quartiere che è stato tagliato in due dal cantiere.
"Noi residenti siamo chiusi da troppo tempo da queste transenne. Speriamo che stavolta l’intervento non si blocchi più e che viale Gramsci possa essere finalmente liberato per dare il via alla riqualificazione", ha commentato Tullio Attanasio, consigliere comunale di Sesto e abitante del Restellone, dove sorgerà una delle due nuove fermate della linea rossa che avrà capolinea Cinisello Bettola.
Neanche ieri si è fermato il botta e risposta tra l’amministrazione meneghina e quella sestese, che nei giorni scorsi aveva inviato una diffida al Comune di Milano e a Metropolitana Milanese.
"Mentre noi abbiamo lavorato in questi anni per trovare i soldi mancanti, senza far spendere altri euro ai Comuni del territorio, con 38 milioni dal Governo e 9 dalla Regione, altri hanno usato il tempo per fare diffida e propaganda - ha stigmatizzato l’assessore alla Mobilità del capoluogo Marco Granelli -. Noi preferiamo lavorare e risolvere i problemi".
Da cinque giorni Giunta e consiglieri di centrodestra presidiano il cantiere. Di "sceneggiata per intestarsi la riapertura", ha parlato Granelli.
"Continueremo fino a quando non riprenderanno realmente i lavori – ha annunciato l’assessore sestese Antonio Lamiranda –. Lavori che riprendono dopo le nostre sollecitazioni, che precedono di mesi la diffida ad adempiere. Abbiamo messo la nostra tranche come soldi, eravamo pronti a eseguire noi queste opere. Da ottobre non ci sono più state riunioni e resta il nodo sulla prosecuzione dei lavori di scavo e del capolinea".
Le due fermate - con un prolungamento di 1,6 chilometri di galleria - dovevano essere pronte per Expo 2015: iniziato a luglio 2011, l’intervento necessita ancora di 2 anni dalla materiale ripresa dei lavori sottoterra.