REDAZIONE MILANO

"Il cambiamento climatico è in atto. No a negazionismi per un mese fresco"

L’esperto Luca Mercalli: rientra solo nella variabilità della meteorologia

L’esperto Luca Mercalli: rientra solo nella variabilità della meteorologia

L’esperto Luca Mercalli: rientra solo nella variabilità della meteorologia

Dopo un mese d’agosto che è stato il più caldo degli ultimi duecento anni, il freddo autunnale si avverte di più. "Ma siamo nella media e, soprattutto, la percezione in un’area limitata geograficamente non sia da giustificazione per negare il cambiamento climatico". A dirlo, il climatologo Luca Mercalli (nella foto), che evidenzia l’importanza di dare una lettura sempre ampia, territorialmente e temporalmente, ai dati sul clima.

"Avere un mese più fresco degli altri rientra nella normale variabilità del clima. Per quanto riguarda il Nord Italia, la temperatura media del mese di settembre è stata inferiore di 0,2°C rispetto alla media, quindi sostanzialmente impercettibile, più fresco degli ultimi anni, ma non possiamo definirlo freddo. L’impatto è stato più forte perché veniamo dal caldo agosto ed anche la prima settimana di settembre è stata particolarmente calda, in particolare l’1 settembre. C’è stato, quindi, un contrasto maggiore, che aumenta la percezione di freddo". Quanto alla piovosità, ci sono differenze molto forti sui vari territori.

"Quando parliamo di clima, non possiamo permetterci di basarci sulle impressioni. Oggi abbiamo ogni giorno, grazie ai satelliti, il dato della temperatura del pianeta (le statistiche sono consultabili liberamente da tutti sul sito internet pulse.climate.copernicus.eu, ndr). Se guardiamo il dato mondiale della media, è tra i più alti di sempre, e questo fa giustizia delle impressioni locali, che cambiano nel tempo. Ad agosto eravamo noi nelle zone più calde del pianeta, ad esempio. Il punto è che, se su scala globale, le aree ‘rosse’ prevalgono su quelle azzurre, fredde, e questo è ciò che ci dice che la temperatura della terra continua ad aumentare". Nessuna scusa, quindi, per negare il cambiamento climatico in atto ormai da tempo. "Bisogna sempre valutare con la massima attenzione estensione territoriale e variabilità nel tempo", conclude Mercalli.

F.P.