
Riceviamo e pubblichiamo, tra le tante arrivate alla redazione de Il Giorno, la lettera inviataci dai Giovanissimi (classe 2007) della società Villa.
"Ci hanno tolto lo sport, ci hanno tolto le nostre passioni e i nostri sogni; tutto ciò senza avvisarci per tempo, la sera prima di scendere in campo. Bambini e ragazzi che amano questo mondo aspettano sempre i soliti sette giorni di una settimana per mettere piede in quel campo che li ha accompagnati da sempre in questo percorso, anzi ci ha accompagnati, perché noi come tantissimi altri amiamo lo sport più di ogni altra cosa.
Anche se è passato molto poco da quella notizia che non avremmo mai voluto sentire, ci manca già toccare quell’oggetto rotondo che chiamiamo palla; per noi è un pallone da calcio, ma può essere tantissime altre cose.
Le emozioni che proviamo scendendo su quel terreno di gioco sono veramente inspiegabili, non tutti lo possono capire, perché da fuori si vive in modo diverso, ma da dentro è tutta un’altra cosa.
Fin dall’ingresso in spogliatoio si hanno quelle sensazioni da brividi, poi quando ti danno quella maglia col numero dietro ci si sente più forti che mai; il discorso del mister in quei cinque minuti prima di scendere in quel rettangolo verde è il momento il quale ti fa capire di essere vicino a quel che si aspetta da tanto, sono attimi intensi in cui finalmente svuoti la testa dagli infiniti pensieri che la popolano, l’unica cosa che conta in quel momento è divertirsi e lottare per quel che si ama.
A questo punto ci chiediamo: perché tutto ciò è stato interrotto? Noi pensiamo che lo sport giovanile non sia il motivo principale per cui quest’epidemia sta andando avanti. Se si va in giro si possono vedere ondate di persone ammassate, per esempio nei mezzi pubblici soprattutto di prima mattina dato che noi ragazzi dobbiamo andare a scuola, ma per risolvere questo problema si fa poco e niente.
Quindi vogliamo capire il perché di tutto ciò; noi sportivi che in spogliatoio e fuori dal campo rispettiamo la corretta distanza e mettiamo la mascherina come da regolamento veniamo interrotti dal praticare ciò che veramente ci fa stare bene, mentre per le altre attività al di fuori dello sport che mettono più a rischio la salute delle persone non si compie un provvedimento pari al nostro.
Toglieteci tutto, ma non la nostra passione".
Giovanissimi 2007, G.s Villa