Il bullone nel panino: l’ex presidente di Milano Ristorazione si scusa con il bambino in classe

Bernardo Notarangelo si è presentato a sorpresa nella quinta F della scuola elementare Dante dove un alunno il 15 marzo aveva ritrovato una vite nel panino

Bernardo Notarangelo (Foto profilo Facebook) e il panino con all'interno il bullone

Bernardo Notarangelo (Foto profilo Facebook) e il panino con all'interno il bullone

Milano, 31 marzo 2023 –  L’affare del bullone nel panino si arricchisce di una nuova puntata. Stavolta però non c’entra un nuovo increscioso episodio di “mala-mensa“. Ma il gesto “virtuoso“ del presidente dimissionario di Milano Ristorazione, Bernardo Notarangelo, che due giorni fa si è presentato a sorpresa nella quinta F della scuola elementare Dante dove un alunno il 15 marzo aveva ritrovato una vite nel panino, fornito come pranzo al sacco, sotto strati di prosciutto e formaggio.

Notarangelo è stato nella primaria dell’istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni per circa due ore: prima di entrare nella classe con 24 alunni ha voluto parlare personalmente al piccolo che ha avuto la brutta sorpresa e gli ha chiesto scusa. "Credo sia meritorio il fatto che un adulto con un ruolo apicale, dopo che si è verificato un errore, si assuma la responsabilità.

Il presidente ha risposto a tutte le domande dei bambini con semplicità: per loro è stato un bel momento di confronto" commenta Anna Teresa Ferri, dirigente scolastico. "Un’iniziativa che denota virtù e rispetto. Noi genitori abbiamo gradito che qualcuno rassicurasse i nostri figli. Io sono convinta che Notarangelo non si sarebbe dovuto dimettere: paga per colpe di altri che stanno sopra di lui e che rimangono al loro posto" dice Lucie Bubnikova, genitore rappresentante della classe quinta F. Il caso ha fatto clamore in tutta Italia. Dopo la segnalazione, Milano Ristorazione ha attivato controlli sul campione pervenuto e si è attivato anche il Comune. Per quanto verificatosi, il numero uno della società partecipata comunale che fornisce oltre 85mila pasti ogni giorno aveva rassegnato sabato scorso le dimissioni.

"Le responsabilità saranno accertate, ma quella vite non doveva esserci" ha scritto Notarangelo, nominato nel 2019, in una lettera alle famiglie dove paragona l’episodio della brugola sepolta nella mollica a "un colpo al cuore". Il caso è approdato in Consiglio comunale: è saltato fuori che il pezzo di metallo era nell’impasto. E così la penale ricadrà sul fornitore che produce ogni giorno per le mense 5mila chili di pane. È emerso pure che per il personale addetto alla farcitura sarebbe stato impossibile individuarlo in quanto – ha precisato la vicesindaco e assessore all’Educazione Anna Scavuzzo – "la vite a brugola risultava posizionata in un punto cieco".

"Da tempo segnaliamo la scarsa qualità dei piatti. Chiediamo più controlli nella filiera e una migliore qualità delle materie prime, in particolare della carne di pollo" sottolinea Bubnikova. Un aspetto quest’ultimo denunciato anche da alcune famiglie dell’istituto comprensivo Giusti d’Assisi, in zona Sarpi, che, nelle ultime settimane, avevano dato vita a uno "sciopero della carne" dopo che sarebbe stata servita poco cotta.

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