NICOLA PALMA
Cronaca

Il bilancio di Saccone. Dal bosco di Rogoredo agli alloggi sgomberati: "Lotta a droga e mafie"

Addio a Milano dopo cinque anni al vertice di Palazzo Diotti. I reati in calo e la narrazione dei fatti: "Un video non spiega la realtà". La sfida per il futuro: il consumo di stupefacenti tra i giovanissimi.

Il bilancio di Saccone. Dal bosco di Rogoredo agli alloggi sgomberati: "Lotta a droga e mafie"

La vita corre velocissima da queste parti. Così, quando ti ritrovi a fare il bilancio di cinque anni in corso Monforte, non capisci se tutto sia passato in un minuto o se il periodo vada moltiplicato per due. Il prefetto Renato Saccone saluta Milano e si congeda dalla lunghissima esperienza da uomo delle istituzioni mettendo in fila le questioni affrontate dal 30 ottobre 2018 in avanti, sempre con un approccio sistemico e non emergenziale. E così tornano alla mente le immagini dell’ex piazza di spaccio di Rogoredo, liberata dai pusher con una strategia fondata su tre pilastri: la riqualificazione dell’area verde; l’assistenza sanitaria ai tossicodipendenti (228 indirizzati verso strutture residenziali); la lotta allo spaccio (268 arresti). E poi gli sgomberi di viale Molise, di piazza d’Armi, del campo rom di Vaiano Valle e dei casermoni Aler di via Bolla, con uno schema che potrebbe essere replicato a breve a San Siro. E quest’ultima operazione ci porta al tema delle case popolari: dal giorno in cui si è insediato a Palazzo Diotti, sono stati sgomberati 5.637 alloggi, di cui 4.765 in flagranza e 872 con interventi programmati; il numero degli appartamenti occupati si è ridotto di 1.098 unità, passando da 4.491 a 3.393 (-24%).

E poi c’è l’imponente file degli eventi: dai concerti a San Siro al Jova Beach Party, dai cortei no vax al Precop 26, fino ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Un capitolo a parte merita la gestione della pandemia da Covid-19: dai primi casi all’attivazione della macchina per coordinare gli uomini in campo; dallo stop agli sfratti ai controlli in strada per far rispettare le direttive del Governo, fino ai rapporti con le imprese e al piano per il rientro a scuola di migliaia di studenti. Infine, Saccone rivendica i risultati conseguiti anche su uno dei temi più dibattuti all’ombra della Madonnina: la sicurezza. In quindici anni, spiega dati alla mano, il totale dei reati si è ridotto dai 148.088 del primo semestre del 2008 ai 117.450 del 2023, con un leggero rimbalzo rispetto al 2018 (116.280). Anche l’indice di criminalità, ricavato dal numero di denunce ogni 100mila abitanti, è calato da 4.830 a 3.648. In crescita, invece, i reati di strada, in particolare scippi e rapine (da 1.688 nel primo semestre del 2018 a 2.262 nello stesso periodo del 2023).

Statistiche che impattano direttamente sulla percezione dei cittadini, così come la narrazione che ne viene fatta da social network e media: a volte, sottolinea Saccone, basta un brevissimo video per generare un’opinione, ma un’immagine non può raccontare per intero la realtà, "che è molto più complessa". Complessa come la battaglia contro le mafie, che passa sia dalle interdittive alle imprese infiltrate che inquinano l’economia legale (100 in cinque anni) sia dal contrasto all’uso diffuso di droghe. Già, è questa per il prefetto una delle sfide più dure da affrontare nel futuro prossimo: "Il consumo di stupefacenti nelle fasce giovanili, con pericoli per la salute, riflessi negativi per le famiglie e finanziamento della ‘ndrangheta". Un problema enorme, "da affrontare tutti insieme".