REDAZIONE MILANO

I vent’anni al Castello degli archi di Casa Monzino

Celebrazione nell’anniversario della donazione al Museo degli strumenti

Gli strumenti musicali Monzino da 20 anni al Castello Sforzesco: la Fondazione Antonio Carlo Monzino ha festeggiato l’anniversario della donazione di una parte della collezione di strumenti musicali, e del proprio impegno per la diffusione del valore sociale e formativo della pratica musicale. La cerimonia si è svolta nella Sala della Balla del Castello; in presenza Antonio Monzino, presidente della fondazion, e Claudio Salsi, il direttore dei musei civici; tramite videomessaggi il sindaco Beppe Sala, l’assessore Filippo Del Corno e Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.

La famiglia Monzino è un punto di riferimento a Milano per la musica grazie all’attività di liuteria svolta per più di due secoli da otto generazioni di grandi artigiani. La raccolta donata al Museo degli strumenti musicali del Castello Sforzesco, uno dei più grandi e ricchi d’Europa, comprende preziosi strumenti a pizzico e ad arco realizzati tra il 1750 e il 1930 nei laboratori di Casa Monzino; alcuni reperti risalenti alla fine del 600 e attrezzi utilizzati per la produzione degli strumenti. Nel 2009, la Fondazione ha ideato il progetto “Adotta uno strumento“, in collaborazione con i Cameristi della Scala: ai musicisti esordienti vengono affidati gli antichi strumenti Monzino in comodato d’uso gratuito.

A chiusura della celebrazione del ventesimo anniversario c’è stato un momento musicale, con la chitarrista Luisella Conter in duo con Ugo Orlandi, musicista e docente di fama internazionale, che ha suonato sul suo personale mandolino Monzino. A seguire i giovani talentuosi Leonardo Moretti (violinista) e Anna Benciolini (violoncellista) hanno suonato con strumenti della Collezione Monzino affidati loro dalla Fondazione. A causa delle restrizioni legate alla situazione sanitaria i due eventi si sono svolti in assenza di pubblico, che però ha potuto seguirli in streaming sulla pagina Facebook della Fondazione Antonio Carlo Monzino.

Raffaella Parisi